Una granturismo dev’essere comoda, veloce e desiderabile. E non c’è auto che racchiuda in sé queste tre caratteristiche meglio della Bentley Continental GT Speed, una due porte con un pedigree paragonabile a Rolls Royce, Aston Martin e Ferrari, con una storia nel motorsport costellata di vittorie (ha vinto a Le Mans per la prima volta nel 1924), e una linea tanto sexy.
Chi ama le auto di lusso lo sa bene: le granturismo vere, quelle che ti permettono di fare un viaggio di mille chilometri e scendere riposato, magari con un bagaglio di buone dimensioni, sono poche.
E, di queste, ben poche hanno il fascino della Bentley Continental GT, con il suo design super-elegante che richiama in stile moderno la vecchia Continental Turbo R presentata all’inizio degli anni Novanta: una maestosa coupé che ancora oggi fa girare la testa quando si ha la fortuna di incontrarne una sulla strada, e che in termini di potenza superava molte supercar. Parliamo di un range che va da 360 Cv fino a 426 Cv della versione Mulliner, lanciata nel 1998.
La Continental GT Speed ha un design senza tempo, di quelli che invecchiano bene e restano sempre terribilmente affascinanti.
In due si viaggia divinamente; i due sedili dietro sono ben sagomati, perfetti per le piccole e medie taglie, ma un po’ meno comodo per un adulto.
Le auto inglesi hanno sempre avuto la fama di essere tanto belle quanto “capricciose”. Non le Bentley, che nonostante lo stile 100% British possono contare sulla qualità tedesca del Gruppo Volkswagen, proprietario del marchio dal 1998. L’unica traccia di “contaminazione” con i brand meno nobili la si può scovare nel piccolo schermo del computer di bordo dalla grafica uguale a quella delle Audi.
Tutto il resto è esclusivo, lussuoso, finemente curato. A cominciare dallo schermo del sistema multimediale che, premendo un pulsante, può essere nascosto attraverso un movimento rotante in favore di un pannello di legno che rende pulita la plancia; oppure - ed è la mia passione - si possono far comparire l’orologio, la bussola e il cronografo, tutti rigorosamente analogici. Un vero tocco di classe, che però è un optional a pagamento.
Per un romantico amante dei motori a scoppio quale sono, il W12 rappresenta la massima espressione in termini di fascino, potenza, esclusività, sound, e piacere di guida. E mentre avevo tra le mani la Bentley Continental GT Speed ringraziavo ogni giorno il fatto di potermene godere uno prima dell’arrivo di cubature inferiori anche sulle hypercar (che si stanno trasformando in ibride) o addirittura prima dell’estinzione dei motori termici.
La Continental GT aveva impressionato al lancio, avvenuto nel 2003, per la sua potenza superiore a 500 Cv. La nostra Continental GT Speed mette sul piatto la bellezza di 659 Cv e una coppia massima di 900 Nm disponibile ad appena 1.500 giri, ovvero quando il sound del W12 è sornione.
L’esperienza di possesso di una Bentley Continental GT Speed comincia ancora prima di mettersi al volante.
Avvicinarsi a lei con le chiavi in mano ammirando le sue forme sinuose e dannatamente belle è eccitante. Ti rende orgoglioso, ti fa sentire speciale.
Di certo non è un buon modo per passare inosservati, ma nessuno potrebbe mai scambiarti per un cafone arricchito.
L’altro grande momento arriva quando si preme il pulsante e si dà il via a W12. Il suono è sommesso, ma graffiante e intenso. Puoi trotterellare nel traffico cittadino e sentire una sorta di fusa di tigre. Da fuori, invece, il sound è ben più intenso, e questo è il risultato di un’insonorizzazione perfetta che permette di arrivare freschi e riposati anche dopo aver attraversato la Germania in Autobahn in tempi record.
Tenere andature folli è molto facile, e soprattutto non serve tirare il collo al W12: anche snocciolando una marcia dopo l’altra con il suo velocissimo doppia frizione a 8 marce - è sufficiente superare di poco i 2.000 giri - la Continental Speed raggiunge velocità astronomiche. Merito della valanga di coppia sempre disponibile dai 1.500 ai 5.000 giri.
La punta massima di 335 km/h la rende una delle auto più veloci sul mercato, specie se escludiamo le supercar a due posti secchi.
La Continental GT Speed non è solo un missile da autostrade tedesche, capace di bruciare lo 0-100 in 3,6 secondi: il suo telaio moderno, le sospensioni adattive e le barre antirollio attive la rendono insospettabilmente agile e reattiva.
Inoltre la Speed è dotata di quattro ruote sterzanti e di un differenziale elettronico a slittamento limitato che aiutano a distribuire attivamente la potenza tra le ruote posteriori; il rollio in curva è inesistente, ed è magistralmente ammortizzata. La frenata è impressionante tanto quanto l’accelerazione. O meglio, a impressionare sono i dischi in materiale carboceramico, di cui quelli anteriori da 17,3 pollici con pinze a 10 pistoncini.
Non bisogna aspettarsi un feeling da supercar dura e pura. Le prestazioni e le doti stradali sono impressionanti, ma più che sulle emozioni la Continental GT Speed punta su un comfort degno di una berlina di altissima gamma.
Il listino della Continental GT Speed parte da 287 mila euro. L’alternativa, sempre con motore W12 di pari potenza, è rappresentato dalla Continental GT Mulliner, con prezzo a partire da 325 mila euro. Passando alla meno potente Continental GT con motore 4.0 V8 da 550 Cv e 770 Nm, il listino riporta prezzi da 230 mila euro in su.
Tra i numerosi optional da non perdere citerei l’impianto audio Naim For Bentley (8.375 euro) e i freni carboceramici (14.793 euro oppure 16.385 con pinze di colore rosso). Meritano un capitolo a parte le vernici per la carrozzeria. Le possibilità di personalizzazione sono infinite in quanto si possono scegliere colori su commissione con prezzi che vanno oltre i 30 mila euro.