07-Set-2021

La storia di Monaco di Baviera

di Redazione
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Da secoli capitale della Baviera, Monaco è la terza città tedesca per grandezza dopo Berlino e Amburgo.
Il nome, casa dei monaci, traccia le sue origini dal Monastero dei Benedettini sul Tegernsee, fondato probabilmente intorno al 750.

La Baviera, dapprima popolata dai Celti, divenne parte dell'impero romano nel I secolo d.C. In seguito fu invasa dalla tribù germanica dei Baiuvari, (gli uomini della Boemia) che oltrepassarono il limes, il confine romano a nord, e portarono lingua e cultura germanica dando anche il nome alla regione.

Attorno all'anno 600 missionari irlandesi introdussero il credo cristiano. I Bavari furono a lungo alleati dei Longobardi con i quali avevano stretti legami dinastici che continuarono fino a che, nel 788, Carlo Magno annesse la Baviera al suo impero.

Verso la metà del decimo secolo il territorio si estendeva verso sud fino a Verona e verso oriente fino a Trieste e all'area di Vienna – la massima espansione territoriale del ducato. Nel 1070 ebbe inizio una nuova dinastia di duchi di Baviera, la dinastia Guelfa, che durò per circa un secolo seguita dalla dinastia dei Wittelsbach che governò per più di ottocento anni, fino al 1918.

Tra il 1825 e il 1848 gli architetti di re Luigi I di Baviera crearono gli edifici caratteristici della moderna Monaco.

Il diciannovesimo secolo fu il periodo del suo maggiore sviluppo.

I Protestanti ottennero per la prima volta il diritto di cittadinanza in una città fino ad allora esclusivamente cattolica, la popolazione di 100.000 abitanti nel 1854 crebbe fino ai 500.000 del 1900, e il sostegno a Wagner di Luigi II di Wittelsbach inaugurò la fama della città come centro musicale europeo. Ora conta quasi un milione e mezzo di abitanti.

Alla fine della prima guerra mondiale Monaco era un centro di fermento politico della destra. Fu qui che Adolf Hitler si unì al partito nazista e ne divenne leader. Si può ancora frequentare l’Hofbräuhaus, la birreria dove teneva le riunioni che portarono al tentativo fallito di colpo di stato, il Putsch di Monaco o Putsch della birreria (Bürgerbräu-Putsch).  Fu attuato tra l'8 novembre e il 9 novembre del 1923 presso la Bürgerbräukeller, una grande birreria di proprietà della Löwenbräu, oggi non più esistente (demolita nel 1979). I pesanti bombardamenti della seconda guerra mondiale distrussero più del 40% degli edifici di Monaco.

Se nel passato la città aveva sofferto economicamente  a causa della distanza dai porti sul mare e dalle miniere di carbone, la situazione migliorò con il successivo utilizzo di altri combustibili. Monaco passò dall’industria pesante a quella leggera: manifattura, strumenti di precisione, ottica, elettrotecnica, tecnologia, editoria e produzione di alimentari, tessili, cosmetici.

È un grandissimo centro finanziario e bancario e possiede uno dei più vati mercati all’ingrosso di frutta, verdura e animali.

Come tutte le città storiche è un centro turistico e sono veramente numerosi i luoghi da vedere.

Qui si trovano alcune delle più grandi birrerie della Germania ed è famosissima la sua Oktoberfest (che ai giorni nostri si svolge però prevalentemente in settembre), la cui prima celebrazione risale al 1810, quando, il 12 ottobre, il principe ereditario Ludwig I (poi divenuto Re), sposò la principessa Teresa di Sassonia-Hildburghausen. Ora si tiene gli ultimi due fine settimana di settembre e il primo di ottobre: è la più grande fiera del mondo, con mediamente sei milioni di visitatori ogni anno e un consumo di sette milioni e mezzo di boccali di birra.