Trent'anni fa, seguendo il trionfo commerciale di Calibra, Opel lanciò un'altra coupé 2+2 destinata a conquistare il cuore del pubblico: la Opel Tigra. Con la sua distintiva linea a "Z" sul fianco e il grande lunotto posteriore, la Tigra si fece subito notare per le sue dimensioni compatte, derivanti dalla piattaforma della seconda generazione di Opel Corsa.
Originariamente presentata come concept car, la Tigra venne mostrata al Salone di Francoforte del 1993. Progettata presso il Centro Stile Opel di Rüsselsheim sotto la guida di Hideo Kodama, fu esposta con poche modifiche al Salone di Parigi nell'ottobre 1994 e avviata alla produzione presso lo stabilimento di Saragozza, in Spagna. La sua calda accoglienza la portò a dominare il mercato europeo per sei anni, con un forte appeal soprattutto tra i giovani e le donne.
Oltre al suo design sportivo e aggressivo, la Tigra attrasse per le sue dimensioni compatte e i costi di gestione contenuti. Era disponibile con due motori Opel ECOTEC con bialbero a camme e 16 valvole da 1.400 e 1.600 cc.
Un famoso spot televisivo dell'epoca mostrava una Tigra di colore Ceramic Blue, guidata dalla campionessa di nuoto Franziska van Almsick, che "si immergeva" nell'acqua per evitare un ingorgo stradale, riemergendo al di là del traffico.
Al Motor Show di Bologna, la Tigra venne presentata in diversi esemplari per dare ai visitatori un'idea più precisa della vettura. Cinque giovani artisti europei realizzarono anche interpretazioni personali della Tigra su modellini in scala 1:5, esposti per il giudizio dei visitatori.
La produzione della Tigra cessò nel gennaio 2001, dopo aver prodotto 250.728 esemplari, a causa della mancanza della piattaforma su cui era basata, con l'introduzione della terza generazione di Opel Corsa. Nel 2004, Opel riutilizzò il nome Tigra per una spider/coupé a 2 posti chiamata Opel Tigra Twin Top, dotata di un tetto rigido ripiegabile elettricamente nel bagagliaio.