“Guidare di traverso è la cosa più bella che si possa fare da vestiti”, ha detto Miki Biasion. E aveva ragione. Se poi le auto in questione sono la nuova BMW X6 e la BMW M2 Competition, guidare guardando dal finestrino laterale diventa ancora più emozionante.
La scuola di guida BMW Driving Experience debutta con i corsi di guida sicura e avanzata su ghiaccio e neve a Livigno con la nuova BMW Serie1 xDrive e la M2 Competition. Al di là dell’utilità del conoscere le tecniche di guida sicura (come controllare il sottosterzo e il sovrasterzo sui fondi scivolosi), guidare queste auto sul fondo ghiacciato è davvero divertente.
Oggi però, oltre alle M2, avrò la fortuna di guidare anche la nuova BMW X6, la terza generazione della SUV coupé Bavarese che, con la sua trazione integrale xDrive intelligente (che privilegia la coppia sull’asse posteriore), permette di levarsi grandi soddisfazioni.
Il ghiacciodromo di Livigno, poi, è molto più di un “pistino” ghiacciato: è tecnico, vario, spezza il ritmo con curvoni veloci, esse più e meno strette e tornanti, con tanto di dossi e pendenze.
Le auto
Veniamo ai giocattoli. La BMW X6 di terza generazione è appena stata presentata al mercato italiano: più spaziosa, più muscolosa e ricca di optional lussuosi, è la SUV coupé più grande e chic della Casa bavarese. La sua trazione integrale xDrive è stata affinata e ora risulta più rapida ed efficace nel trasferire la potenza tra i due assi. Inoltre può inviare fino al 100% della coppia all’asse posteriore, così da rendere i sovrasterzi di potenza un gioco da ragazzi. Oltre ad avere il differenziale autobloccante (elettronico) di serie al posteriore, dispone delle sospensioni dinamiche attive e di due pacchetti extra per l’handling: il primo aggiunge un assetto più rigido, l’asse posteriore sterzante e un sistema attivo dell’annullamento del rollio; il secondo, più votato all’offroad, offre diverse modalità di guida per i diversi fondi (neve, sterrato, rocce e sabbia) e due assi separati con pneumatici ad aria che consentono un’escursione di 4 cm, sia verso l’alto che verso il basso.
La BMW M2 Competition è considerata dagli appassionati la vera erede della prima BMW M3. Compatta, strabordante di muscoli e di potenza, è davvero aggressiva anche da ferma. Sotto il cofano pulsa il sei cilindri in linea 3,0 litri della BMW M4 con potenza ridotta a 410 Cv. Con la trazione al posto giusto e un passo corto, è una delle auto che più si addicono alla guida di traverso. Il cambio è il 7 rapporti doppia frizione di BMW, ma volendo c’è anche con il buon vecchio manuale, che consente anche il blocco di ponte (utile per il drifting).
X6 VS M2
Comincio dalla BMW X6. La mia, in particolare, è la versione M50i con motore V8 4,4 litri da 530 Cv, che sono fin sprecati per giocare sulla neve, ma il suono che emette è meraviglioso.
Per essere una SUV da più di due tonnellate si muove incredibilmente bene.
Le enormi Michelin Winter Sport fanno del loro meglio per aggrapparsi, ma le lastre di ghiaccio sparse sul circuito portano il grip quasi a zero. Il segreto è lasciare correre l’auto e rispettare i suoi tempi, dando colpi di gas decisi per farla svoltare e carezze al freno per stabilizzarla. Il tempismo in questi casi è tutto. Una volta preso il ritmo, si può dare del gran gas e prolungare i traversi all’infinito. L’auto parte in sovrasterzo come se fosse una trazione posteriore, ma una volta messa “a coltello” con il muso che punta l’interno curva, bastano poche correzioni di sterzo e il gas costante per percorrere la curva completamente di traverso, con le ruote che pattinano e il V8 che fa la voce grossa. Che soddisfazione.
Ad ogni modo, la precisione con cui la X6 risponde ai vostri imput e la sua propensione al sovrasterzo sono impressionanti.
Conosco almeno quattro compatte sportive a trazione integrale che sulla neve non sarebbero all’altezza, o almeno così divertenti.
Dalla BMW M2 Competition ci si aspetta così tanto che rimanere sorpresi potrebbe risultare difficile. A differenza della X6, la M2 monta delle gomme chiodate (anche se si tratta di chiodi piccoli), non tanto per migliorare la trazione, quanto per fornire più direzionalità alle ruote anteriori.
Il passaggio dalle quattro alle due ruote motrici è destabilizzante: dov’è finita la trazione?
Accelerare a più di metà corsa si traduce in un pattinamento esagerato e frustrante, così cercare di regolare la velocità delle ruote posteriori diventa un gioco di precisione e autocontrollo.
Il bello è che la M2 è così bilanciata e intuitiva che driftare risulta naturale come respirare.
Il sei cilindri ha un suono cupo e metallico e una coppia straobordante, ma soprattutto una risposta così tagliente che bastano pochi millimetri di gas in più per aumentare l’angolo della derapata. È divertente come poche cose al mondo.
La precisione con cui si riesce a disegnare le traiettorie di traverso è incredibile, e anche se in uscita dalle curve strette il grip è così poco che servono tempi biblici per guadagnare velocità, risulta più divertente della BMW X6.
Guidare sulla neve è sempre stato magnifico, ma farlo su una pista ghiacciata, così bella e tecnica, e con auto così speciali porta il divertimento ad un altro livello.