Al “FuoriConcorso” di Villa d’Este, lanciato nel 2019 e già affermatosi come una delle manifestazioni automobilistiche più coinvolgenti al mondo, Abarth ha esposto l’incredibile 1000 Monoposto Record Pininfarina (del 1960, una delle gemme più preziose della collezione storica del brand. Un’auto plasmata dall’aerodinamica, in linea col tema della manifestazione “Aero” di quest’anno. Si tratta di prototipo dalla linea affusolata, nato dalla collaborazione di Fiat, Abarth e il carrozziere Pinin Farina.
Dopo il lancio della Fiat 500 nel 1957, il brand torinese decide di pubblicizzare le doti del motore bicilindrico, affidando la sua elaborazione ad Abarth. Da qui nasce un telaio tubolare leggero sui cui poggia una scocca affusolata e filante, realizzata in collaborazione con Pinin Farina. I successi e i record demoliti in pista si susseguono, così come le evoluzioni motoristiche e aerodinamiche fino al 1960, quando si arriva a un’elaborazione estrema: dal punto di vista aerodinamico, la “coda” varia nella forma e nella lunghezza, la nuova carrozzeria da record è priva delle lunghe pinne posteriori utilizzate negli anni precedenti ed è molto più corta per la sensibile riduzione degli sbalzi oltre le ruote.
La nuova monoposto viene equipaggiata con un motore 1000 cc da 108 Cv, tantissimi per un motore aspirato di questa cilindrata, soprattutto per l’epoca. Nel 1960, sul circuito di Monza, la Abarth 1000 Monoposto Record Pininfarina frantuma record in serie, da quello della velocità media di oltre 203 km/h a quello sulle 72 ore, conseguito coprendo 12.824,545 km con una velocità media di 186,68 km/h.