Al Salone di Milano 2022 vedremo il nuovo progetto della Casa britannica Mini nato in collaborazione con lo stilista inglese Paul Smith. Si tratta di una Mini classica (la prima, quella degli Anni Sessanta) trasformata in una vettura elettrica di nuova concezione, in nome della sostenibilità e, soprattutto, dello stile.
Il progetto è legato anche al rispetto dell'eredità e del design senza tempo, con un occhio di riguardo al lavoro iconico di Sir Alec Issigonis, creatore della prima Mini. "Quando ci si trasferisce nell'appartamento di una vecchia zia, per rispetto non si cambia tutto, ma lo si modernizza un po'", dice Smith. Sir Alec Issigonis ha sviluppato la Mini classica in risposta alla crisi petrolifera del 1959, che ha portato milioni di persone a cercare auto con ridotto consumo di carburante, e minimo ingombro possibile.
Design e zero emissioni
Il lavoro stilistico della Mini è stato curato dallo stilista Paul Smith, che con questa Mini Recharged ha dovuto (e voluto) esprimere le caratteristiche di qualità, sostenibilità e funzionalità attraverso stile e colori. La one-off elettrica dunque si presenta con due colori molto anni ’90: un blu brillante che richiama una tonalità di camicia particolare, una tra le preferite dello stilista, che si abbina al verde lime della scatola delle batterie dell’auto e alle pinze dei freni.
Interni minimal retrò
Gli interni della Mini sono davvero particolari: il pianale è spoglio e privo di rivestimenti, con i tappetini in materiale riciclato in gomma. C’è un magnete sul cruscotto che serve a sostenere lo smartphone, mentre della la strumentazione originale rimane solo il tachimetro. Il volante poi è rimovibile. Il cuore dell’auto invece è caratterizzato da un motore elettrico da 72 kW
