L’aerodinamica attiva su un modello Porsche 911 nasce nel 2014, con l’ultima generazione di Porsche Turbo S. Ora, il Porsche Active Aerodynamics (Porsche Active Aerodynamics o PAA), si è voluto, raffinato, e consente all’ultima “turbona” della casa di Stoccarda di ottenere prestazioni eccezionali. Ore tutti i modelli della gamma, dalla 718 alla Panamera, hanno elementi di aerodinamica attiva, ma vediamo nel dettaglio la Turbo S.
Gli elementi aerodinamici attivi consentono sia di ottenere una maggiore deportanza e quindi maggiore tenuta in curva, sia una maggiore efficienza e penetrazione dell’aria. Le prese d’aria di raffreddamento sono nuove, così come lo splitter anteriore (variabile) e lo spoiler posteriore estendibile con angolo variabile.
Come dicevamo, prevista anche un’impostazione “Eco” che riduce al minimo gli attriti e aiuta a migliorare i consumi (il cx minimo raggiungibile è di 0,33).
Esiste anche una funzione “Wet” pensata per aumentare il carico aerodinamico sull’asse posteriore in modo da migliorare la trazione e la stabilità.
Il PAA viene utilizzato anche in fase di frenata per aumentare il postere d’arresto alla alte velocità: gli orpelli aerodinamici in fase di frenata si posizionano in modo da garantire il massimo carico e una maggiore resistenza all’aria Infine, l’aerodinamica attiva serve anche ad adattare e incanalare il flusso d’aria attorno al veicolo quando si viaggia, nel caso della cabrio, col tetto abbassato.
L’aerodinamica della nuova Porsche Turbo S tuttavia non è migliorata solo per la sua capacità di cambiare quantità di carico, ma anche per i suoi valori assoluti. Sia lo spolier che lo splitter anteriori sono stati riprogettati rispetto alla precedente generazione, e ora offrono il 15% di carico in più, garantendo un massimo di 170 kg di deportanza in modalità Sport Plus.