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Stories

10 auto sportive che ogni appassionato dovrebbe guidare una volta nella vita

di Francesco Neri
13-Gen-2023

Le auto sportive sono quelle che accendono la passione. Quanti di noi hanno sognato ad occhi aperti di poterne possedere o anche solo guidare una. Tra supercar e esotiche e sportive compatte, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ma tra tutte, ce ne sono alcune che rappresentano il meglio del meglio che questo panorama ha da offrire: delle icone, dei punti di riferimento per le loro epoche (e per i decenni a seguire), auto che andrebbero guidate almeno una volta nella vita. Ecco quali, sono secondo noi, le 10 auto che andrebbero provate.

Peugeot 106 Rallye

La 106 Rallye 1.3 da 103 cv pesava solo 765 kg, un peso da considerarsi illegale su una compatta di oggi, e grazie al suo rapporto peso potenza e al suo telaio caratterizzato da un retrotreno “vivace” offriva velocità a sufficienza e divertimento a palate.

Porsche 911

Non importa quale, una Carrera è una Carrera. La mia preferita (non solo mia) è la 993, considerata “l’ultima vera 911” per via del raffreddamento ad aria e della linea fedele alle prime. La 911 è un’icona, e guidare quest’auto con il muso che s’impenna e il posteriore che si schiaccia ogni volta che spalancate il gas regala un’esperienza di guida unica. Attenti al trasferimento di carico.

Lotus Elise

L’Elise offre una delle esperienze di guida più pure che si possano provare dietro un volante. Si è sdraiati in basso, lo sterzo - privo di assistenza - è diretto e vi racconta tutto, il sound è maestoso per essere un quattro cilindri, e pesa quanto una piuma. Ci sono vetture più estreme (Caterham, Radical, e Ariel, per citarne alcune), ma l’Elise è la più “macchina” ed è lei la vera icona della leggerezza.

BMW M3 E46

Le BMW M3 sono grandi auto: offrono comfort, praticità, prestazioni entusiasmanti e gran feeling di guida, tutto in un unico pacchetto. La E46, con il suo “sei” in linea da 343 cv e la sua linea dritta e mozzafiato, rimane la più amata dagli intenditori. Il telaio era perfettamente equilibrato, ottimo nella guida pulita come nel drifting, e il motore allungava fino a quasi 8.000 giri con un latrato da brividi.

Lamborghini Aventador

L’Aventador rappresenta l’essenza delle supercar. È cattiva, bassa, larghissima, e spara fiamme dallo scarico emettendo un ruggito infernale. Il V12 6,5 litri da 700 Cv (variano a seconda della versione) ha una colonna sonora che , da sola, vale il prezzo del biglietto. Da guidare non è certo emozionante come la più piccola Huracán, ma andare in giro con lei vi farà sentire come il Re della Savana.

Delta HF Integrale

La “Deltona” è una leggenda dei raly, e su questo non ci piove. Molti però potrebbero rimanere delusi dall’esperienza di guida che offre: la spinta del 2,0 litri turbo da  210 Cv è appena all’altezza del suo look, e le prestazioni di una compatta moderna la umiliano con facilità estrema, ma la magia di guidare una Lancia HF con trazione integrale è pura magia Anni ’80, completamente analogica.

Ferrari 458

Tutti nella vita dovrebbero provare una Ferrari, e non c’è neanche da spiegare il perché. Sarei indeciso se scegliere tra una GT V12 o una più agile V8 a motore centrale, ma credo che alla fine quest’ultima prevarrebbe. La 458 Italia poi è l’apice massimo dell’otto cilindri Ferrari aspirato, prima dell’avvento del turbo (o ritorno) con la 488 GTB. Una scarpa da corsa, agile e reattiva, con un motore che non finisce mai. Una delle migliori Ferrari di sempre.

Mazda MX-5

La Mx-5 è la sportiva più amata del pianeta. È una vettura con cui non bisogna andare forte per divertirsi, cosa sempre più rara. Tutti i comandi sono perfetti, partendo da sterzo e cambio e finendo con la pedaliera. La prima serie offre meno grip, una guida più fisica e molto più divertimento, soprattutto se guidata di traverso.

Nissan GT-R

La GT-R può sembrare un’auto grossa, pesante, e da “sparo sul dritto” (e in parte lo è), ma le sue doti vanno ben oltre la velocità in linea retta. Anzi: in curva la GT-R fa cose pazzesche, nel 2008 come oggi. La sua potenza bruta è confezionata in un telaio incredibile, capace di nascondere se non annullare la massa elevata dell’auto, in grado di regalarvi una guida incredibilmente connessa.

Ford Mustang

Cavalli americani, così si dice, no? I V8 ad aste e bilancieri hanno il loro perché, tutto sommato. Tanta coppia in basso e un sound da motoscafo da corsa. La Mustang però fa anche le curve, e le fa anche bene. Il cambio manuale è così così (meglio l’automatico a 9, francamente), ma il suo motore è glorioso e l’auto va di traverso con grande facilità e in modo amichevole.