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Stories

Le icone dei 110 anni di Alfa Romeo

di Francesco Neri
18-Nov-2021

Alfa Romeo è un marchio dal pedegree sportivo e forte di una storia secolare. Le sue auto da corsa sono state utilizzate da Enzo Ferrari, hanno partecipato e vinto nei campionati più prestigiosi di tutto il mondo, e ad oggi, nel 2021, Alfa ha un team in Formula Uno.

L’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili nasce a Milano nel 1910, e nel 1915, con l’arrivo dell’ingegnere Nicola Romeo, cambia il suo nome in Alfa Romeo.

Per anni il marchio del Biscione costruisce auto sportive che diventano delle vere e proprie star del mondo delle corse. Enzo Ferrari, infatti, correva con auto Alfa Romeo prima di cominciare a produrne di proprie. Ed è proprio lui a fondare l’Alfa Corse, nel 1938, a Modena. Ma l’attività viene trasferita progressivamente a Milano, e, anche senza Enzo Ferrari, il brand continua il suo percorso nelle competizioni.

I modelli iconici e che hanno ispirato l’intero mondo dell’automobilismo sono decine e decine, ma abbiamo deciso di sceglierne alcuni, tra quelli stradali e da corsa, che rappresentano al meglio il brand.

Alfa Romeo Giulietta

L’Alfa Romeo Giulietta è l’auto che ha rilanciato il marchio nel dopoguerra ed è una delle icone dell’automobilismo italiano. Era stata pensata per essere competitiva in un segmento medio a un prezzo abbordabile, e non era quello che oggi definiremmo un modello “premium” riservato a un’élite. Prodotta nel 1955 la Giulietta si distingueva subito per le sue doti di tenuta di strada, potenza e maneggevolezza. Sotto il cofano montava un quattro cilindri 1,3 litri completamente in alluminio da 65 Cv, capace di spingerla fino a 165 km/h.

Alfa Romeo 33

L'Alfa Romeo Tipo 33 è un’auto da corsa appartenente al decennio 1967 - 1977. Pensata per competere nel campionato mondiale degli sportprototipi, partecipa in seguito anche al campionato Can Am e alle gare in salita. Il telaio dell’Alfa 33 è in tubi di peraluman ad H integrato a una gabbia in magnesio, a cui vengono agganciate le sospensioni, e la carrozzeria è in fibra di vetro. Grazie a queste soluzioni, l’auto ha un peso a secco di soli 600 kg.

Il motore, posizionato centralmente, è un 4 cilindri 1.570 cc, ma in seguito verrà montato anche un 8 cilindri da 2,0 litri capace di erogare 273 Cv a 9.600 giri, abbinato a un cambio manuale a 6 marce.
L’auto vince il campionato nel 1975 e 1977, in quest’ultimo anno addirittura tutte le gare.

Giulia GTA

L‘Alfa Romeo Giulia Sprint GTA è una delle massime espressioni della sportività del brand. La “gran turismo alleggerita”, prodotta dal 1965 al 1967, era potente e leggera (solo 745 Cv), montava un motore 1,6 litri da 115 Cv e 140 nm di coppia abbinato a un cambio a 5 marce e alla trazione posteriore e raggiungeva i 185 km/h di velocità massima. Le versione elaborata da Autodelta (il reparto corse di Alfa Romeo) raggiungeva anche i 160-170 Cv, e grazie a una cura dimagrante (eliminazione dei sedili, dei paraurti e di altri orpelli non necessari) pesava fino a 45 kg in meno. Le prime versioni da competizione, però, “alzavano” la ruota posteriore interna in uscita di curva, perdendo trazione. Questo problema venne risolto dall’ingegnere Chiti: grazie a una specie barra antirollio denominata “Slittone” l’auto riusciva a tenere entrambe le ruote posteriori a terra, alzando quella anteriore interna in uscita di curva.

La GTA è stata anche una delle Alfa più vincenti di sempre:

nel 1966 l’auto vinse la 4 ore di Monza, la 6 ore del Ring e la 500 km di Snetterton, oltre  alla Coppa Europea di rally al Mitropa Rally Cup come prima auto italiana.

Alfa 75

Considerata da molti appassionati “una delle ultime vere Alfa”, la 75 del 1985 ha segnato senza dubbio un’epoca.

È stata l’ultima Alfa ad avere la trazione posteriore - che ha fatto il suo ritorno poi solo con la nuova Giulia -, e l’ultima a essere prodotta prima del passaggio del brand al Gruppo Fiat. Era una berlina media dalla linea squadrata, tipicamente Anni Ottanta. Al suo lancio era venduta con i motori 1.6, 1.8 e 2.0 quattro cilindri, oltre alla Quadrifoglio Verde con motore 2,5 litri V6 e alla Turbodiesel 2,0 litri. Nel 1988 ha debuttato anche una versione restyling, rimasta poi in commercio fino al 1993.

La 75 è stata anche una gran lottatrice nelle gare automobilistiche. La più iconica delle versioni da corsa è la 75 “Turbo Evoluzione”, costruita in 500 esemplari per competere nel Gruppo A (il regolamento richiedeva un numero minimo di esemplari prodotti). La 75 perdeva così il  suo sei cilindri aspirato da 3,0 litri e guadagnava un propulsore turbo “milleotto”. L’auto corse nel campionato mondiale turismo WTCC, passando per le mani di Nannini, Larini e Francia, oltre che di Kurt Thiim nel DTM. È stata protagonista anche del Campionato Italiano Superturismo tra il 1988 e il 1992.

Alfa 156

L’Alfa Romeo 156 è un classico moderno: nel 1997 questa berlina elegante dal DNA sportivo (anche se con la trazione anteriore) viene lanciata sul mercato con una serie di novità tecniche raffinate per l’epoca. È la prima auto ad adottare un motore diesel common-rail, con le sospensioni anteriori erano a quadrilatero (come sulle auto sportive), per migliorare il piacere di guida. Anche stilisticamente la 156 ha toccato dei picchi importanti per Alfa Romeo: l’equilibrio delle proporzioni, la pulizia delle linee, e i dettagli ricercati come le maniglie delle portiere posteriori “nascoste” le fecero vincere anche l’ambito premio di auto dell’anno nel 1998. La 156 è stata costruita anche come GTA, con motore 3,2 litri V6 da 250 Cv. Le versioni da corsa portarono a casa anche 13 titoli in 10 anni nel campionato Turismo.