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Stories

Le Alfa Romeo più gloriose della storia

di Francesco Neri
07-Ago-2023

Alfa Romeo è un brand affascinante. Le sue radici affondano nelle corse automobilistiche, prima ancora che un giovane Enzo Ferrari costruisse la sua scuderia utilizzando proprio delle vetture del Biscione.

Le “Alfa” hanno influenzato l’intero mondo automobilistico e hanno fatto la storia del design Made in Italy. Anche dal punto di vista tecnologico Alfa Romeo è considerata tra la Case più innovatrici e all’avanguardia, e in più di un secolo di storia ha dato luce a esemplari senza tempo.

Nel 1925 Alfa Romeo ha vinto il primo campionato del mondo automobilistico, quello che poi sarebbe diventato la moderna Formula 1, dove vinse - anche qui - il titolo nel 1950 e nel 1951. La scia di successi continua poi nel 1975 e nel 1977, dove ottiene il titolo nel Campionato del mondo Prototipi.

Oltre ad aver vinto nelle massime competizioni del Motorsport, Alfa Romeo ha costruito vetture stradali incredibili, tra supercar a trazione posteriore, berline dal design senza tempo, e spider che hanno fatto scuola. Oggi il brand sta rinascendo per la seconda volta con vetture come Giulia, Stelvio e Tonale, che sono state in grado di mantenere l’anima di Alfa ma con una veste moderna. Ripercorriamo insieme i modelli più iconici del Brand del Biscione.

INDICE
A.L.F.A. 24 HP
Alfa Romeo 6C 1750
Alfa Romeo Giulietta
Alfa Romeo Montréal
Alfa Romeo Giulia GTA (1965)
Alfa Romeo Duetto
Alfa Romeo 33 Stradale
Alfa Romeo Alfasud
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 8C Competizione

L’Alfa Romeo 24 HP è dove tutto è cominciato. Nata nel 1910, la 24 HP fu progettata da Giuseppe Merosi sotto il marchio A.L.F.A. (“Anonima Lombarda Fabbrica Automobili) prima che diventasse “Alfa Romeo”. L’auto aveva un motore 4 cilindri in ghisa da 4 litri e 45 Cv di potenza (24 Cv erano quelli fiscali) montato su un telaio molto robusto e ruote con raggi in legno. Pesava 1.000 kg e raggiungeva i 100 km/h, decisamente molti per l’epoca. Ne furono prodotti 200 esemplari.

L’Alfa Romeo 6C 1750 è nata come una vettura sportiva pensata per competere nel mondo delle corse, e infatti vinse la Mille Miglia nel 1929 e nel 1930, stringendo un legame inscindibile con Tazio Nuvolari. La sigla 6C significava “sei cilindri” ed è diventato un marchio per le vetture del Biscione.

La 6C 1760 era leggera e costruita con un telaio in acciaio, resistente e snello, con sospensioni a balestra montate su un assale rigido. Il motore sei cilindri in linea era un gioiello tecnologico: disponeva di valvole e albero a camme in testa e aveva una cilindrata di 1,5 litri. La potenza massima originariamente era di 44 Cv, ma in seguito vennero prodotte versioni 1750 cc e poi 1900 cc più potenti, anche con un compressore volumetrico.

Nel dopoguerra e con l’avvento della produzione industriale, Alfa Romeo decise “a tavolino” di produrre la vettura più importante e di successo che avessero mai creato. Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso, i due ingegneri a capo del progetto, disegnarono una vettura che ebbe un successo senza precedenti, e che

viene tutt’ora considerata patrimonio dell’automobilismo italiano.

Il nome “Giulietta” deriva dalla protagonista dell’opera di Shakespeare, e nel 1950 esordiva con un motore 4 cilindri di 1,3 litri da 50 Cv abbinato ad un cambio manuale al volante 4 marce. Nel ’57 venne presentata una versione più sportiva, la Giulietta Ti (Turismo Internazionale), dotata di 65 Cv. La Ti venne utilizzata per le gare in salita, nei rally e nelle gare endurance.

L’ Alfa Romeo Montréal nasce come prototipo volto a celebrare il centenario della Federazione Canadese del 1967, ovvero l’Esposizione Universale di Montréal (Expo). Proprio come la Torre Eiffel, la Montreal doveva simboleggiare l’apice stilistico e tecnologico (in campo auto) raggiungibile dall’uomo in quel periodo storico.

Gli organizzatori chiesero proprio ad Alfa Romeo di realizzare un’auto capace di rappresentare tali vette. Il prototipo ebbe un successo tale che nel 1970 entrò in produzione. L’auto era una coupé sportiva a trazione posteriore equipaggiata con un motore V8 2593 cc da 230 Cv di potenza abbinato a un cambio manuale 5 marce ZF invertito, quanto di meglio disponibile all’epoca.

L’Alfa Romeo Giulia GTA rappresenta uno dei picchi massimi mai raggiunti dall’azienda per quanto riguarda le vetture sportive di serie. Nata per contrastare l'offensiva Ford, BMW e Mercedes in pista, l'Alfa Romeo decise di affidarsi ad Autodelta per il progetto, visto che si era già occupata della Giulia Ti Super. Siglata per la prima volta con le lettere GTA (Gran turismo Alleggerita),

l’auto pesava solo 750 kg, 200 in meno della Ti: questo risultato fu ottenuto grazie a cofano, pannelli e portiere realizzati in lega di magnesio e alluminio.

Il motore era un 4 cilindri 1,6 litri da 115 Cv, ma con le preparazioni di Autodelta per le corse erogava anche 170 Cv.

Capita spesso di vedere ancora qualche Alfa Romeo Duetto in giro per strada, e in effetti

si ratta dell’auto più longeva della Casa del Biscione.

Star del film “Il laureato”, la spider italiana è rimasta in produzione dal 1966 al 1994 in ben quattro generazioni, un periodo di tempo record. Semplice, sportiva ed elegante, la spider montava un motore 4 cilindri da 109 Cv di potenza.

L’Alfa Romeo 33 Stradale è la forma perfetta della frase “la bellezza necessaria” che tanto sta a cuore ad Alfa Romeo. Un’auto nata per le competizioni, plasmata dalla tecnica e dall’aerodinamica, ma allo stesso tempo elegante e senza tempo. Non per niente

è considerata una delle auto più belle di tutti i tempi.

Costruita in soli 18 esemplari, la 33 Stradale derivava direttamente dalla vettura da corsa, la Tipo 33. La versione da corsa montava un motore 2 litri V8 da 270 Cv, erogati a ben 9.000 giri, mentre quella stradale ne erogava 230 a 8.800 giri, un regime che ha dell’incredibile.

Il cambio era un manuale a sei rapporti, mentre il peso a secco era di appena 690 kg. È stata la prima vettura stradale a montare le portiere con allacciatura sul tetto (a farfalla). Scattava da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e raggiungeva i 245 km/h di velocità massima.

L’Alfasud è l’Alfa Romeo più venduta di sempre. Dal 1971 al 1984 ne furono prodotti più di un milione di esemplari. Non è una delle vetture più riuscite dal punto di vista stilistico (e neppure dal punto di vista dell'affidabilità), ma a livello commerciale funzionava benissimo.

L'Alfasud era a trazione anteriore e portava al debutto un motore 4 cilindri boxer 1,32 litri raffreddato ad acqua. Erogava una 63 Cv a 6000 giri ed era abbinato ad un cambio manuale a 4 marce.

L’Alfa Romeo 156 è un classico degli Anni Novanta, nonché una delle berline a trazione anteriore migliori di sempre. Se pensate al look dell’Alfa 155, il modello che la precedeva, potete immaginare quanto sia stata impattante la 156 sul mercato nell’anno del suo debutto.

Nel 1997 venne lanciata con una serie di novità tecniche raffinate per l’epoca.

Fu la prima auto stradale a montare un motore diesel common-rail, le sospensioni anteriori erano quadrilatero (come sulle auto da corsa) e miglioravano il feedback dello sterzo e il piacere di guida.

Anche stilisticamente la 156 è stata un vero successo per Alfa Romeo: l’equilibrio delle proporzioni, la pulizia delle linee, e i dettagli ricercati come le maniglie delle portiere posteriori “nascoste” le fecero vincere anche l’ambito premio di auto dell’anno nel 1998. La 156 è stata costruita anche nella versione GTA, la versione sportiva dotata di motore 3,2 litri V6 da 250 Cv.

L’Alfa Romeo 8C Competizione ha segnato il ritorno del Brand del Biscione nel panorama delle supercar. Costruita in appena 500 esemplari coupé e 500 spider, la 8C vantava una linea mozzafiato ispirata alle vetture classiche degli anni ’60 e rubava dettagli stilistici dalla 33 Stradale.

Il telaio era quello della Maserati gran Turismo, così come il motore 8 cilindri a V da 4,7 litri da 450 CV, capace di lanciarla da 0 a 100 km/h in 4 secondi. Una istant classic meravigliosa, che rimane (e probabilmente rimarrà) l’ultima Alfa Romeo V8 mai prodotta.