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Stories

Le supercar del Salone di Ginevra 2020

di Francesco Neri
05-Mar-2020

È un Salone di Ginevra quantomeno anomalo, quello di quest’anno: vedere tutte le novità da casa sotto forma di video e di foto è senza dubbio futuristico, eppure non c’è lo stesso sapore, lo stesso stupore di vederle dal vivo con i propri occhi. Ma la sicurezza viene prima di tutto. E nonostante la gioia della scoperta venga un po’ smorzata dalla distanza, le auto che noi amiamo così tanto, in questa edizione 2020, ci hanno regalato emozioni.

Si parla di ibrido, di elettrico, di guida autonoma, ma per fortuna, al Salone, le supercar hanno trionfato ancora. Anzi, a giudicare dalla quantità e la qualità dei mezzi di questione, penso sarete d’accordo con me che questo è un periodo d’oro per le auto sportive. Tante le novità, aspettate e inaspettate, tra hypercar con migliaia di cavalli e versioni speciali di auto che già amiamo (Alfa Romeo Giulia GTA, per dirne una). Vediamo insieme le stelle di questo salone.

Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm

Ed è proprio dall’Alfa Romeo Giulia GTA che vorremmo partire. Entusiasti della Giulia Quadrifoglio, siamo letteralmente saltati sulla sedia quando abbiamo visto le immagini della Giulia GTA.
Si tratta di una edizione limitata a 500 esemplari, divisa tra GTA e GTAm, quest’ultima una versione ancora più estrema.

La sigla “GTA” (gran turismo alleggerita) già è un tuffo al cuore per gli appassionati di auto, e vedendo i dati sulla carta si capisce che questa è una pura operazione di marketing.

Sono ben 100 i kg in meno sull’ago della bilancia (1540 kg in totale) per 540 Cv di potenza (30 Cv in più), da cui ne deriva uno straordinario rapporto peso potenza di 2,58 kg per Cv. Lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in soli 3,6 secondi, mentre il suono del V6 2,9 litri biturbo esce da un nuovo scarico Akrapovi? in titanio. Ma il lavoro maggiore è stato fatto sul telaio: carreggiate allargate di 50 mm, nuove molle, nuove sospensioni, e kit aerodinamico Sauber con alettone regolabile (sulla GTAm).

La GTAm, ancora più estrema nel look e nel temperamento, lima ancora svariati chilogrammi grazie all’eliminazione dei sedili posteriori (adesso c’è il roll-bar), dei pannelli portiera (la maniglia è un nastro in stoffa) e all’adozione dei finestrini in Lexan.

Koenigsegg Gemera

La Casa svedese di Christian Von Koenigsegg ci ha sempre stupito per le sue creazioni (o forse meglio dire “creature”) ad alto numero di cavalli e dal forte impatto scenico. La Koenigsegg Gemera, però, ci ha sorpreso più di tutte le altre. Equipaggiata con quattro motori, tre elettrici e uno termico 2,0 litri tre cilindri biturbo (esatto, tre) a carter secco, la Gemera è una ibrida a tutti gli effetti.

Il tre cilindri denominato TFG (acronimo di Tiny Friendly Giant, piccolo gigante buono) produce ben 600 Cv a 7.500 giri e 600 Nm di coppia a 7.000 e si occupa di muovere le ruote anteriori; ma con l’ausilio dei tre motori elettrici (uno per ogni ruota e uno montato sull’albero) la potenza complessiva sale a 1700 Cv e la coppia a 3.500 Nm, quasi tre volte quella di una Bugatti Veyron.

Lo 0-100 km/h avviene in 1,9 secondi, e ce ne vogliono circa 20 per arrivare, da fermi, a 400 all’ora.

Il fatto che sia un’auto comoda a quattro posti (rivale della Porsche Taycan, per intenderci) la rende ancora più impressionante. La Gemera è quindi un’auto pensata - anche - viaggiare: l’autonomia infatti è di ben 1000 km, di cui 50 percorribili in full electric. Gli specchietti retrovisori sono stati sostituiti da telecamere, mentre gli scarichi posizionati in alto sul posteriore sono firmati Akrapovi?.

Aston Martin Speedster

Ferrari con la Monza SP1 e SP2, McLaren con la Elva; ora è il turno di Aston Martin. Un segmento sempre più affollato, quelle delle barchette a due posti: auto dalla linea magnifica, ispirate alle auto da corsa del passato. L’Aston Martin Speedster, in particolare, si ispira alla DBR1 che vinse alla 24 Ore di Le Mans del 1959 e alla DB3S del 1953. Venduta in soli 88 esemplari ad un prezzo di quasi 900.000 euro, la Speedster entra di diritto nell’Olimpo delle hypercar senza parabrezza.

L’auto raggiunge i 300 km/h, e li sentirete tutti sulla faccia (il casco è consigliato).

Il lato positivo è che il volume del motore V12 anteriore vi entrerà fin dentro lo stomaco. Si tratta del 5.2 litri biturbo Aston, produce 700 CV di potenza e 753 Nm di coppia, ed è abbinato ad un cambio automatico ZF a otto rapporti. Lo 0-100 km/h viene coperto in 3,5 secondi mentre la velocità massima di 300 km/h è limitata elettronicamente.

Il telaio in alluminio prende componenti meccanici della Aston Martin Vantage e della DBS Superleggera. L’assetto è regolabile elettronicamente, l’impianto frenante vanta dischi da 410 mm all'anteriore e da 360 mm al posteriore. I flussi d’aria, poi, sono stati studiati in modo da isolare la testa del conducente e del passeggero in una “bolla” di depressione.

McLaren 765LT

McLaren ci ha mostrato la sua nuova “lama” top di gamma, una versione ancora più incisiva e veloce della mostruosa 720S.  Com’è possibile, direte voi: in effetti, si può sempre migliorare un’auto sportiva, ma quando si è a questi livelli bisogna lavorare di fino.

La McLaren 765LT “Long Tail” è il risultato di una dieta meticolosa e di un upgrade a tutto tondo di un’auto già pazzesca.

Ottanta i chili in meno sull’ago della bilancia, per un peso a secco di appena 1299 kg che ha dell’incredibile, considerando che la 720 S non era proprio un pachiderma.

Il motore V8 4,0 litri biturbo sviluppa 45 cv e 30 Nm in più, per un totale di 765 Cv di potenza e 800 Nm di coppia. Per raggiungere questo risultato si è lavorato su tutti i componenti del motore e dell’elettronica, compresa quella della gestione del cambio doppia frizione, che ora risulta del 15% più veloce.

A questo si aggiungono carreggiate allargate, un assetto rivisto e più basso di 5 mm, e un mostruoso impianto frenante con le pinze prese dalla McLaren Senna.  I cerchi forgiati da 21 pollici - che limano ben 22 kg - montano pneumatici da 245/35 davanti e 305/30 dietro. I dati? 0-100 orari in 2,8 e i 200 km/h in 7,2 secondi; la velocità massima è di 330 km/h.

Porsche Turbo S

La turbona è tornata, più muscolosa che mai. “The one and only” Turbo che sfoggia la scritta sulla carrozzeria (nonostante praticamente tutta la gamma sia sovralimentata) torna con caratteristiche tali da far impallidire ogni altra 911 in listino. 

Muscolosa, bombata, con la vita stretta e le spalle enormi, la Turbo S 992 debutta in versioni coupé e cabrio.

La scocca è più larga di 45 mm sull’asse anteriore (per un totale di 1.840 mm) e la mentre la carreggiata posteriore arriva a 1.900 mm (20 mm in più).

Il motore sei cilindri boxer 3.8 litri con due turbocompressori eroga 650 Cv (70 in più di prima) e ben 800 Nm di coppia (50 Nm in più). Così la Turbo S scatta da 0 a 100 km/h in 2,7 secondi e tocca i 330 Km/h di velocità massima.

Il sistema aerodinamico adattivo prevede alette all’anteriore e un alettone mobile al posteriore, mentre la trazione integrale con sistema PTM (Porsche Traction Management) trasferisce la coppia, in caso di necessità, fino a 500 Nm sulle ruote anteriori.

Il prezzo della Porsche Turbo S è di 224.527 euro, mentre per la Cabriolet è di 238.435 euro.

Pininfarina Battista Anniversario

Pininfarina festeggia i novant’anni con una hypercar dalle prestazioni mostruose, la Battista Anniversario. Sarà prodotta in soli 5 esemplari, a fronte dei 150 previsti per la Battista, e ha un cartellino del prezzo esorbitante: 2,6 milioni di euro. Spaziale nelle prestazioni, la biposto italiana 100% elettrica eroga 1.900 Cv di potenza e 2.300 Nm di coppia attraverso i suoi 4 motori da 500 Cv, uno per ogni ruota.

Tocca i 300 km/h di velocità massima e, grazie alle sue batterie da 120 Kw/h, ha un’autonomia di 500 km.

Ognuno dei cinque esemplari avrà una configurazione diversa, ognuno caratterizzato da un mix delle tinte Bianco Sestriere, Grigio Antonelliano e Iconica Blu. L’auto - che ricorda la Ferrari 488 - vanta un kit aerodinamico denominato “furiosa” che comprende splitter anteriore, minigonne laterali e un generoso diffusore posteriore. I cerchi monodado da 21 pollici e le appendici in carbonio a vista con sfumatura blu sono unici della versione Anniversario, così come gli interni in Alcantara nera con la targhetta e i loghi “Pininfarina 90”.

Bentley Mulliner Bacalar

Bentley inaugura il suo reparto di auto tailor made, e lo fa con una serie limitata di 12 esemplari “su misura” di Mulliner Bacalar. La Bentley Mulliner Bacalar è una cabrio a due posti secchi potente ed esclusiva e dal prezzo “top secret”, che varia a seconda della personalizzazione.

Personalizzazione ed esclusività sono le parole chiave di Mulliner, l’azienda di carrozzeria nata nel 1500 come “tailor made” di carrozze per cavalli.

La Bacalar, infatti, è un mix di tecnologia e di lusso, costruita con materiali moderni e leggeri come l’alluminio e la fibra di carbonio, e arricchita con materiali pregiati come l’Alcantara, il legno tipo Riverwood di 5 mila anni (ricavato da alberi già caduti), la lana scozzese, e altri tessuti esclusivi creati con gli artigiani britannici. Il cuore della Bentley Mulliner Bacalar è il glorioso W12 6.0 litri TSI da 690 Cv di potenza e 900 Nm di coppia, abbinato ad un cambio doppia frizione a 8 rapporti e ad un sistema di trazione integrale sofisticato.