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Stories

Camper Volkswagen: la storia di un mito dal T1 al Grand California

di Michele Neri
18-Set-2020

Anticonformismo, voglia di libertà, avventura: il camper Volkswagen non è solo un mezzo di trasporto, ma il simbolo di una generazione. Tutto è cominciato nel 1949, quando venne prodotto il primo pulmino Volkswagen Transporter (sigla T1) nato dalla matita dell’olandese Ben Pon. Che si era ispirato a un carrello visto alla fabbrica di Wolfsburg basato sul Volkswagen Maggiolino dell’epoca.

Transporter T1 Split: il primo Westfalia diventa un mito del movimento Hippie

Allora come oggi il pulmino Volkswagen, noto anche come Bulli, era un mezzo incredibilmente versatile: con le sue dimensioni paragonabili a quelle di un’automobile di media misura, offriva una capacità di carico immensa. Già il T1, denominato Split per il suo parabrezza anteriore sdoppiato, poteva trasportare 8 passeggeri, ed era lungo appena 4,2 metri: ben meno di una Golf di ottava generazione.

La meccanica prevedeva motore e trazione posteriori e un 4 cilindri boxer raffreddato ad aria da 1.1 litri da 25 CV di potenza mutuato dal Maggiolino, a cui seguirono cilindrate sempre superiori. Le prestazioni erano, per usare un eufemismo, modeste.

E fu proprio il Volkswagen T1, meglio conosciuto come pulmino Volkswagen o Bulli, a diventare uno dei simboli del movimento Hippie sia in Europa sia in California, dove era apprezzato anche dai surfisti.

Specie nelle versioni camper Westfalia (dal nome dell’allestitore) e Samba, la variante a trasporto passeggeri con carrozzeria bicolore, tetto apribile e vetri ovali posizionati a ridosso del tetto, sopra i finestrini laterali.

Commercializzato dal 1950 fino al 1967, il Volkswagen Bulli T1 ebbe un successo commerciale incredibile, con circa 1.800.000 esemplari venduti.

VW Transporter T2 Bay: varie carrozzerie, tra cui camper Westfalia

La storia continua. Crescono le dimensioni, la potenza del motore sale a quota 36 CV prima, e 68 CV (70 per il mercato americano) verso la fine della produzione; arrivano i freni a disco anteriori (ma solo nel 1970), migliorano le sospensioni, e il parabrezza è un pezzo unico. Ecco, il parabrezza sdoppiato del T1 Split lascia il posto a un vetro a forma di baia, e questo gli vale il soprannome di T2 Baywindow o, semplicemente, T2 Bay.

Viene prodotto nelle varianti pulmino, furgone, cassonato, e ovviamente nella variante camper. Il Volkswagen Transporter T2 Westfalia è più spazioso, e a partire dal 1974 ha un tetto a soffietto più grande, incernierato all’anteriore.

1979. Il T2 viene sostituito dal T25, ma la sua produzione prosegue in Messico e Brasile fino rispettivamente al 2002 e al 2013, quando, per motivi legati alle norme sulla sicurezza, sono costretti a dire addio al veicolo.

VW T25 e T3: il camper Volkswagen (anche 4x4) cambia connotati

Con l’arrivo della terza generazione di Transporter il cambiamento estetico è notevole: le forme sinuose e arrotondate lasciano il posto a un design più spigoloso, in linea con le tendenze dell’epoca.

Alla fine dei ’70, infatti, moderno fa rima con squadrato. Basti pensare, in campo automobilistico, all’erede della Fiat 500: la 126.

Oggi il Transporter T25 non emana lo stesso fascino (e non raggiunge le stesse quotazioni) dei modelli T1 e T2, proprio come la 126 non viene bramata quanto la prima 500. Però l’abitacolo era più spazioso grazie alla lunghezza di 4,5 metri e la meccanica più raffinata, a cominciare dalle sospensioni (arriva il MacPherson, proprio come sul Maggiolino).

Sulle ultime versioni era stato introdotto il servosterzo e il motore raggiungeva una potenza di 112 CV per la versione a benzina. Per la prima volta arrivava anche un motore 1.6 diesel, prima aspirato da 50 CV e poi sovralimentato da 70. I T25 e T3 venivano proposti anche nella versione Syncro con la trazione 4x4 dell’austriaca Steyr Puch, azienda che si è occupata della meccanica della prima Panda 4x4. Poteva montare cerchi da 14 oppure da 16 pollici.

Il celebre camper Volkswagen Westfalia con il tetto a soffietto oppure rigido, dunque, prosegue con il suo successo per le dimensioni compatte e l’affidabilità, nelle varianti Club Joker, Sport Joker e Top Joker, differenti in piccoli particolari estetici e di allestimento. Sarà pure cambiato da cima a fondo, ma continua a essere considerato una vera e propria icona tra i veicoli ricreazionali.

All’epoca furono molto apprezzate anche le varianti Caravelle (la prima vera monovolume per famiglie) e Multivan per trasporto passeggeri, che all’occorrenza poteva fungere da camper grazie alla panca posteriore trasformabile in letto matrimoniale e alla possibilità di montare il tetto sollevabile in tela per ricavare altri due posti letto.

La terza generazione del VW Transporter va in pensione nel 1990 dopo quasi un milione e 300 mila esemplari prodotti, mentre la variante Syncro con trazione integrale resiste fino al 1992. E Se il T2 continuava a essere prodotto in Messico e Brasile, la produzione del Transporter di terza generazione proseguiva in Sud Africa fino al 2002. 

VW T4: tre varianti speciali del California a passo lungo e tetto alto

Il Volkswagen T4 viene lanciato nel 1990 ed è il primo con schema tutto avanti, ovvero motore e trazione anteriori (o Syncro 4x4); ed è anche il primo della serie disponibile in due lunghezze. I propulsori si fanno più potenti: da quelli benzina (2.0 e 2.5) ai diesel aspirati e turbo (1.9 e 2.4) fino a 150 CV di potenza. 

Oltre alle varianti furgone Caravelle  e Multivan, non mancano quelle camper Westfalia Multivan e Westfalia California con tetto a soffietto. Un mezzo perfetto anche come automobile, grazie alle prestazioni e alla guidabilità. Quest’ultimo ha visto la nascita di tre varianti “speciali” con lunghezza di 5,05 metri e tetto alto rigido, dunque più spaziose: il California Tour, il California Club (ancora più pratico e con arredamento specifico), e il California Exclusive con bagno (senza doccia, però).

Il Volkswagen Transporter T4 è stato adattato a camper anche da altri allestitori che hanno prodotto dei modelli concorrenti del Westfalia California.
Tra questi Carthago, che ha “sfornato” il Malibu 28 con tetto basso e tetto alto, il Malibu 31 a passo lungo con tetto basso e alto, riscaldamento, WC a cassetta e doccia (entrambi opzionali), e il Malibu 32 con tetto alto oppure a soffietto e bagno con doccia. Le sue quotazioni nel mercato dell’usato sono alte.

Un altro allestitore è il produttore di barche a vela Dehler, che aveva cominciato ad allestire camper Volkswagen già con il modello precedente, il T3 Dehler Profi, e ha proseguito lanciando i modelli T4 Dehler GL con tetto rigido alto, T4 Dehler Optoma 4.7 con tetto a soffietto e WC, e T4 Dehler Optima 5.4 con tetto rigido alto rigido e passo lungo. Quotazioni alte anche per i Volkswsagen Dehler.

Un po’ meno costoso il Karmann, un camper su base T4 a passo lungo con parte posteriore della carrozzeria in vetroresina dove è stato alloggiato un bagno piuttosto spazioso con finestra.

VW T5: si entra nell’era moderna

Nel 2003 il Volkswagen T4 viene sostituito dal T5, il penultimo della serie: sempre più tecnologico e prestazionale (il motore diesel TDI raggiunge quota 180 CV di potenza), proposto nelle varianti California, Multivan, Caravelle, Shuttle e Kombi.

Sfruttabile, affidabile e con buone prestazioni, il California su base T5 è un camper che si guida come un’auto, ma è stato superato dal più recente T6 lanciato nel 20014 e non ha certo il fascino dei modelli storici.

VW T T6: il California 6.1 

I vantaggi del camper moderno e i richiami al passato: sottopelle troviamo la meccanica delle più moderne auto Volkswagen, dai motori potenti turbodiesel (fino a 199 CV) con cambio automatico DSG alla trazione integrale 4Motion, mentre lo stile è lo stesso di sempre, ma aggiornato. Prestazioni, tenuta di strada, comfort, sistemi di assistenza alla guida: tutto è ai massimi livelli, il meglio che si possa trovare nel segmento dei camper. 

Con le tinte della carrozzeria bicolore, poi, il nuovo Volkswagen California è un oggetto fortemente desiderabile. 

I prezzi sono alti: 69.030 euro il California Ocean e 73.577 euro il California Ocean “Edition”, che si distingue per il suo stile inconfondibile. Di serie, ad esempio, è dotato di vetri oscurati, cerchi in lega da 18 pollici, badge “Edition” laterale con adesivi bicolore e, all’interno, di  armadi in colore "Graphite Gray”.

VW Grand California: il camper su base Crafter

Il fratello maggiore del California è una novità, e si basa sul veicolo commerciale più grande della gamma, il Crafter. Il Grand Californoia è disponibile in due lunghezze da 6 e da 6,8 metri, il primo con tetto alto di serie e 4 posti letto (opzionali), il secondo con tetto basso e 2 posti letto. La disposizione dell’arredo è la stessa, ma il Grand California 680 ha un letto matrimoniale più grande, un piccolo armadio, il blocco cucina più lungo, e una veranda esterna più spaziosa.

Insomma, si tratta di un vero e proprio camper per famiglie con tanto di bagno con doccia, cucina con doppio fornello e un frigorifero capiente con cella freezer.

E poi c’è un impianto elettrico domotico che consente di tenere sotto controllo il livello di batteria, le acque chiare, le acque grigie, nonché di gestire le luci e altre funzioni attraverso uno schermo touch. Optional si possono avere anche i pannelli solari sul tetto per aumentare l’autonomia della batteria secondaria: una vera chicca per gli amanti del campeggio libero.

Sia sul 600 sia sul 680 ci sono un bagno con doccia, un doccino esterno posteriore, un divanetto a due posti con tavolo asportabile, i sedili anteriori girevoli. Anche il motore è lo stesso, il 2.0 TDI da 177 CV con cambio automatico a 8 marce.

I prezzi, infine, partono da 62.750 euro per il Grand California 600 e 65.060 euro per il Grand California 680: incredibilmente, sono più bassi rispetto a quelli del più piccolo California. Però la dotazione di serie è piuttosto scarna e richiede alcune integrazioni.

VW I.D. Buzz: arriva il Bulli elettrico nel 2022

A 70 anni dalla sua nascita, il mitico Bulli continuerà la sua carriera anche in futuro, ovviamente con tutte le evoluzioni del caso. Il nuovo Volkswagen I.D. Buzz, atteso per il 2022, ha un design futuristico fortemente ispirato al primo Transporter T1. E’ spinto da un motore elettrico alimentato da batterie alloggiate sotto al pianale ed è lungo 4,94 metri, largo 1,98 e alto 1,96. Al momento, però, non si è ancora parlato di una versione camper.