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Stories

Engineering Edonis: la sorella “cattiva” della Bugatti EB110

di Francesco Neri
29-Ago-2023

Tra gli anni ’90 e i primi anni ‘2000 le supercar spuntavano come funghi. Auto rare e spesso legate a progetti fallimentari, ma anche progetti derivati da altre vetture di brand prestigiosi, come la Cizeta V16T, in un certo senso il vero prototipo della Lamborghini Diablo, o la Engineering Edonis, la sorella dal look infernale della Bugatti EB110.

L’imprenditore Jean Marc Borel nel 2000 acquisì parte dello stabilimento della Bugatti Motors, decise così di costruire una supercar tutta sua sfruttando la base della EB110.

Così, la sua azienda Borel Engineering, con sede in quella che oggi chiamiamo “Motor valley”, produsse 21 esemplari di Edonis.

Il progetto era ambizioso, e coinvolse migliori ingegneri dell’epoca, professionisti con esperienza in Ferrari, Lamborghini e Maserati.

L’idea era quella di costruire una supercar in grado di aumentare il prestigio del territorio e dell’ingegneria italiano in campo automobilistico. Un po’ quello che è riuscito a fare Horacio pagani con le sue vetture.

Look intimidatorio

Nome esotico e un’estetica estrema: la Edonis lascia intravedere le forme della Bugatti, le sue proporzioni, ma mostra un look decisamente meno elegante e più aggressivo. La coda posteriore è sospesa, il cofano è scolpito da prese d’aria che ricordano delle branchie, e gli interni hanno un aspetto più “tuning” e meno raffinato di quelli della EB.
Anche il posteriore appare più pasticciato e confuso, con prese d’aria su tutta la superficie volte a raffreddare il motore.

V12 biturbo e trazione posteriore

La Edonis non era solo una Bugatti ricarrozzata: della EB 110 ne ereditava il telaio in fibra di carbonio, ma gran parte della meccanica è stata completamente rivista, a partire dalla trazione. A differenza della EB, infatti, l’auto non era a trazione integrale ma vantava un sistema transaxle con sola trazione posteriore e differenziale autobloccante. Una soluzione che faceva risparmiare 70 kg sull’ago della bilancia e che rendeva l’auto più pura da guidare.

Il motore V12 da 3.5 litri e 5 valvole è stato modificato per raggiungere una cilindrata di 3,7 litri, e

le quattro turbine sono state sostituite da due più grandi (sempre IHI) per generare più potenza.

La potenza passò così da 610 Cv e 650 Nm di coppia a 680 cv e 750 Nm di coppia. L’auto raggiungeva l’incredibile rapporto peso/potenza di 480 cv/tonnellata ed era in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi fino alla velocità massima di 365 km/h.

Rara e costosa

Dei 21 esemplari promessi da Jean Marc borel, non si sa quanti effettivamente siano stati venduti. Il prezzo della Edonis, nel 2000, era di 750.000 euro. Una cifra davvero monster per un’auto che non godeva dell’immagine e del lustro del brand Bugatti.

Il progetto infatti si è rivelato parzialmente fallimentare, perdendosi negli anni, anche a causa delle difficoltà economiche e logistiche nel gestire la produzione di un’auto di questa portata. La Edonis però rimane un pezzo di storia dell’automobilismo Made in Italy, e merita di essere ricordata.