DS è un marchio nuovo, ma che affonda le sue radici negli anni '50. Un unicum nel mercato automobilistico di oggi, in grado di proporre un concetto di eleganza, comfort e design tutto suo, e decisamente francese. Siamo lontani dall’austerità tedesca e dalla sportività all’italiana:
DS fa del lusso, della raffinatezza e dell’eleganza estroversa il suo mantra.
D’altronde, la prima DS era una vera “Dea”. Mi spiego meglio.
Il brand Ds nasce ufficialmente come brand nel 2014, ma la vera nascita del mito risale al 1955, quando Citroën lanciò la Citroën DS. La “Désirée Spéciale” (desiderata speciale): un’auto ammaliante, stilosa, di gran classe. Le iniziali, in francese, si pronunciano però “déesse”, che si traduce con “Dea”.
Quasi 70 anni dopo, la DS viene ancora considerata la “Dea delle Automobili”, un modello iconico, dal design senza tempo e invidiata da i più prestigiosi designer di auto di tutto il mondo.
Progettata da Flaminio Bertoni e Adré Lefèbvre, la DS montava un quattro cilindri 1.9 litri direttamente derivato da quello della Traction Avant, ma portato ad una potenza di 75 Cv erogati 4500 giri/min. La velocità massima era di 140 km/h; non particolarmente elevata, ma il budget per lo sviluppo dell’auto era terminato e quindi non c’erano fondi necessari per sviluppare un nuovo motore.
Ma il vero punto forte della DS erano la sua linea, la sua eleganza, i suoi colori.
Alla presentazione il pubblico rimase colpito dalla colorazione verde mela con tetto bianco, oltre a quella gialla champagne e tetto melanzana. I colori delle ruote variavano da rosso mattone ad azzurro, con interni in color caramello o verdi.
Della DS ne verro costruite anche altre versioni, con motori via via più potenti, oltre a due varianti: Cabriolet e Break (Station Wagon).
Le sue linee originali e senza tempo hanno permesso alla DS di conservare uno stile affascinante e sempre attuale, come sottolinea il costante successo di vendite registrato.
La Citroën DS3, il modello di rottura
Il modello che fece da spartiacque dall’era DS a quella Citroën fu la DS3. Nel 2009 il Brand del Double Chevron festeggiò i 90 anni con la concept DS Inside, rispolverando dopo 54 anni la iconica sigla. L’auto anticipava la nuova DS3, una vettura compatta basata sulla meccanica della Citroën C3.
L’auto aveva un design più ricercato, elegante ma anche sportivo, con linee che richiamavano vagamente la prima DS.
Il modello vero e proprio debuttò nel 2010, e riscosse un tale successo da convincere Citroën ad ampliare la gamma DS. Nel 2011 infatti nacquero i modelli DS4 4 DS5.
La DS3 cambiò anche il significato della sigla DS, da Desirée Spéciale a Different Spirit, per far percepire al pubblico il carattere di queste nuove vetture.
La filosofia progettuale della DS3 venne definita addirittura anti-retrò, per spingere con decisione verso un’idea di futuro e innovazione.
La Citroën DS3 venne anche declinata in varianti sportive, con una top di gamma DS3 Racing. equipaggiata con il quattro cilindri 1.6 THP turbo da 207 Cv. Divenne anche una vera Regina dei rally, vincendo due titoli mondiali WRC (2011 e 2012) con Sebastian Loeb al volante.
L’indipendenza di DS
A marzo 2015 i listini mostrarono l'assenza della DS3 nella gamma Citroën: era nato il brand DS, che ospitava la DS3 e si preparava ad accogliere due vetture nuove, la DS4 e la DS5. Le prime due tuttavia, nonostante il brand DS, ospitavano ancora la calandra del Double Chevron, mentre la DS5 era un DS più “pura” e distintiva.
Il marchio DS diviene ufficialmente un'entità autonoma, e nel 2017 l’Europa si prepara al lancio più importante del brand che segna una nuova era: la DS7 Crossback, una SUV pensata per fronteggiare “ad armi pari” un segmento ricco e affollato, dotata di una linea estroversa, finiture lussuose e una dotazione raffinata con sospensioni tecnologiche.
Oggi DS è un brand autonomo, dalla forte identità, lussuoso e tecnologico. La gamma DS si compone della SUV compatta DS 3, della berlina DS 4, della berlina grande DS 9 e della lussuosa SUV DS 7 Crossback.
