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Test-drive

BMW Z4 30i, la baby gran turismo

di Francesco Neri
12-Nov-2019


Quasi non la si riconosce. La BMW sarà Z4 di nome, ma tolto l’abitacolo arretrato e la capote (stavolta in tela, come la prima) ha poco in comune con le prime due generazioni. Dal vivo sembra un macchinone: grande, muscolosa, quasi seriosa. E non solo perché è effettivamente più grande di prima (7 cm di larghezza e 8 di lunghezza), ma anche per le sue linee dritte e bombate.
Il posteriore mi piace, bello tonico e cattivo, mentre il frontale con il doppio rene che si estende in larghezza non mi convince del tutto.

SPORTIVA DA VIVERE

Ma basta parlare di look, la nuova BMW Z4 ha tanto altro di nuovo, quasi tutto. Grazie ad un nuovo telaio risulta più leggera della precedente (1420 kg a secco nella versione 20i) e adesso i pesi sono distribuiti 50:50 tra anteriore e posteriore, il che è un’ottima notizia. Il bagagliaio è più grande di 100 litri (280 litri in totale), quindi risulta davvero sfruttabile, mentre il passo si accorcia, il che significa più agilità in curva. Fino ad ora sembra che in BMW non abbiano sbagliato niente.

L’abitacolo poi è di una qualità superba. Anche negli angoli più angusti la Z4 è rifinita con cura estrema, con materiali belli da vedere e da toccare, e linee moderne ma sempre legate alla tradizione della Casa.

La strumentazione digitale ha un design accattivante e lo schermo del sistema multimediale non è semplicemente incastonato nella plancia, ma integrato in una cornice sottile e dall’aria “Apple”, nel senso buono del termine.

La posizione di guida poi è perfetta, con il pedale del freno bello centrale e comodo da usare con il piede sinistro, se mai vi venisse voglia. Il volante sportivo si regola bene, ha tanta escursione e accontenta tutti; ciò nonostante continuo a pensare che BMW dovrebbe mettere a dieta i suoi volanti sportivi.

La versione della nostra prova è la Z4 30i, dotata del motore 2.0 quattro cilindri turbo da 258 Cv e 400 Nm di coppia, che si posiziona a metà tra la 20i da 197 Cv (sempre 2.0 quattro cilindri) e la 40i 3.0 litri sei cilindri da 340 Cv.

La lista degli optional è lunga e allettante, e include i sedili elettrici con funzione memory, l’impianto stereo Harman Kardon (che suona benissimo anche a capote aperta) e personalizzazioni a non finire.

GT CON UN PIZZICO DI SPRINT

La BMW Z4 si rivela un’auto insospettabilmente comoda. I centimetri in più rendono l’abitacolo spazioso, meno angusto; raramente si ha l’impressione di essere su una spider con il tetto in tela. I rumori sono ovattati, e anche con la capote abbassata non si viene travolti da turbini fastidiosi, anzi, si può chiacchierare con il passeggero a bassa voce anche a 100 km/h.

Anche le sospensioni sono in grado di coccolarvi assorbendo efficacemente buche che spaccherebbero qualsiasi cerchio da 19”, che la Z4 ovviamente monta.

Alle basse e alle media andature, soprattutto in modalità Eco Pro e Comfort,

la Z4 si rivela una splendida GT con cui macinare chilometri: vola sulla strada con una morbidezza inaspettata, invogliandovi a trascorrere tanto tempo con lei.

A questa morbidezza contribuiscono anche il motore elastico e cremoso, e lo sterzo elettrico - molto diretto - che si gira con due dita. Siamo lontani anni luce dalla prima, rustica e dura Z4, e un bel passo avanti rispetto alla precedente versione. Grazie al peso relativamente leggero e al cambio “saggio” nel passare al rapporto successivo e nel sfruttare la coppia del quattro cilindri, la Z4 consuma anche poco: con una guida attenta si riescono a fare 15-16 km/l (in extraurbano, almeno). Ma tenere una media di 13-14 km/l non è così difficile.

Come auto da tutti i giorni la nuova BMW Z4 è favolosa, ma quando si comincia a forzare l’andatura emergono i primi difetti. Tutto quello che si dimostra piacevole alle basse velocità vi si rivolta contro nella guida al limite: lo sterzo leggero non comunica quello che succede, le sospensioni creano un filtro tra voi e la strada, e il motore è privo di rabbia dove la vorreste.
Ma è la mancanza di una connessione vera e propria a lasciarmi l’amaro in bocca.

In modalità Sport+ e con i controlli staccati si fatica a percepire la perdita di grip delle ruote posteriori, e quando le Michelin Supersport mollano la presa (non sono il massimo della progressione) bisogna essere rapidi con lo sterzo. In ingresso di curva, poi, mi ritrovo a “remare”  con il volante alla ricerca di qualche feedback, ma quello che mi ritorna è ben poco e la mia fiducia cala. Fiducia che invece ritrovo nei freni, non solo modulabili, ma anche resistenti alla fatica. Anche il cambio ZF a otto rapporti risulta difficile da criticare, veloce e puntuale ma sempre dolce nei passaggi.

L’ultimo appunto riguarda il sound, educato e filtrato dalle casse, con qualche scoppiettio in scalata forzato dall’elettronica. È piacevole, ma non entusiasmante.
Con questo non voglio dire che la Z4 non sia una buona macchina, anzi: si percepisce sempre leggera e la distribuzione dei pesi bilanciata la rende neutra e piacevolissima da guidare, ma è ad andatura media-moderata che si trova a suo agio, e voi con lei.

Guidata in modo allegro la Z4 vi ricompensa con tanta coppia, un ritardo nella risposta quasi nullo e un cambio superbo.

Quando l’avevo provata la prima volta in pista e sulle strade tortuose intorno a Vallelunga, non l’avevo capita fino in fondo. Ma ora che ho trascorso un po’ di tempo con lei, finalmente ho imparato ad apprezzarla per quella che è: una fantastica baby GT.

Verdetto

La terza generazione di BMW Z4 segna un punto di svolta: immensamente più spaziosa e vivibile, è un vero salotto che invoglia a macinare chilometri, a uscire di casa anche solo per alzare la capote e lasciarsi baciare dal sole. L’insonorizzazione curata, la qualità degli interni e il motore ricco di coppia (e poco assetato quando si va piano) la rendono davvero un’ottima auto.
Sebbene più leggera e con una migliore distribuzione dei pesi, regala tuttavia poche emozioni nella guida sportiva, dove risulta un po’ finta, un po’ videogame, poco “viva” tra le mani. Se cercate una sportiva con cui attaccare la strada o frequentare i trackday, non è l’auto che fa per voi. Ma se non avete esigenze di spazio potete considerare la Z4 come una berlina per tutti i giorni, più speciale sia nel look sia nel modo in cui vi fa sentire.

Le rivali

La BMW Z4 appartiene a una nicchia ristretta; le rivali dirette sono la Porsche 718 Boxster da 300 CV, più sportiva ma anche più costosa e meno confortevole, e l’Audi TT 45 TFSI da 245 Cv, simile per certi versi ma senza la trazione posteriore. Volendo c’è anche la Supra, che condivide lo stesso telaio della Z4 (e lo stesso motore 3.0 litri della M40i) ma non è cabrio.

Quanto Costa

La BMW Z4 parte da un prezzo di 43.800 euro nella versione 20ì con il 2,0 litri turbo da 197 CV, che diventano poco più di 53.000 nella la versione base della 30i con il 2.0 turbo da 258 Cv. La versione 2.0 sDrive 30i M Sport della nostra prova, invece, costa 59.400 euro.