La Lamborghini Huracan Sterrato è un’auto che non dovrebbe esistere, eppure, dopo averci passato un’intera giornata, non riesco ad immaginare un mondo senza di lei. Questa Huracan in edizione limitata a 1499 esemplari è - ovviamente - sold out: tutte vendute ad un prezzo di listino di circa 270.000 euro. Un modello da collezione, quindi, ma che non si è rivelato una semplice operazione di marketing, anzi: la Sterrato è l’Huracan più divertente che abbia mia guidato.
Lettera d'amore ai Rally
Come si evince dal nome, la Sterrato è pensata per i fondi dissestati.
È un tributo alle supercar che partecipavano ai campionati Rally negli Anni Ottanta, come la Ferrari 308 GTB del Gruppo 4, oppure la Porsche 959 Rally Dakar.
Rispetto alla Huracan EVO l’escursione degli ammortizzatori è stata aumentata di 44 mm, per un’altezza totale dal suolo di 16 cm (roba da crossover). Vanta pneumatici alla season concepiti apposta per lei, oltre a dei rinforzi sottoscocca in alluminio, una stupenda fanaleria supplementare e dei passaruota in platica e kevlar che la rendono davvero muscolosa ed esotica.
Ma la vera chicca è la modalità di guida “Rally”, che si affianca a “Strada” e “Sport”, di cui vi parlerò tra poco. La trazione è integrale (anche se la potenza viene inviata prevalentemente alle ruote posteriori) e il motore è il glorioso V10 aspirato 5,2 litri da 610 Cv e 560 Nm, sempre felice di cantare fino a 8.500 giri deliziando guidatore, passeggero e passanti. Il peso a secco rimane contenuto, circa 1470 kg, e l’auto scatta da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi, ma raggiunge “solo” i 260 km/h (limitati) per via della sua natura fuoristradista.
Sterrato su asfalto
La prima cosa che si nota a bordo della Sterrato è il maggior livello di comfort.
La seduta è leggermente più alta e grazie alla taratura delle sospensioni più morbida (in ogni modalità di guida) finalmente le buche non sono più un problema.
Ho sempre trovato esageratamente rigido l’assetto delle Huracan, ed è davvero un sollievo poter percorrere una strada qualsiasi senza sentire ogni imperfezione percorrere la vostra colonna vertebrale fino ai denti.
È una supercar comoda.
L’altro aspetto che colpisce è la maggior presenza di rollio e beccheggio. Con questo non voglio dire che l’auto si muove come una barca, ma si corica quanto basta per avvisarvi dell’arrivo del limite del grip, che è sorprendentemente basso. Gli pneumatici all season progettati da Bridgestone non solo hanno un battistrada pensato per lo sterrato, ma sono anche più stretti: la EVO standard monta le 245 davanti e le 305 dietro (con spalla da 30 o 35 a seconda del cerchio), qui troviamo delle 235 all’anteriore e delle 285 al posteriore, con spalla 40 e cerchi da 19”. Ne consegue che il V10 ha la meglio sulle gomme ogni volta che date gas, e qui comincia il divertimento.
Giocare sporco
La vera ciliegina sulla torta è la modalità di guida “Rally”. Sia in “Corsa” che in “Rally” l’auto manda più coppia al posteriore per favorire il sovrasterzo, ma in quest’ultima sposta anche il bilanciamento della frenata dietro in modo da favorire l’ingresso di curva, con risultati sorprendenti. Non sto parlando di un leggero miglioramento in ingresso di curva, ma di uno spettacolare sovrasterzo ogni volta che premete il pedale del freno, un po’ come tirare il freno a mano.
A questo si aggiunge un clamoroso sovrasterzo di potenza ogni volta che date gas, in prima, seconda, terza e a volte anche in quarta marcia, anche a basse velocità. Potrebbe sembrare una cosa pericolosa, ma non lo è.
L’assetto alto e morbido e il poco grip degli pneumatici vi fanno percepire meglio l’auto, che diventa più amichevole, prevedibile e intuitiva rispetto alla EVO standard.
Il sovrasterzo avviene in modo progressivo e controllarlo è davvero facile, anche se non siete degli assi alla guida.
Sto percorrendo la strada che sale da Ponte Samone verso Zocca, nei pressi di Sant’Agata Bolognese, strada che ho battuto diverse volte con svariate Lamborghini, ma non mi sono mai divertito tanto. Ogni singola curva la affronto traverso, con le ruote posteriori in fumo e il V10 al limitatore. E Dio, che sound.
Non sarebbe stata la stessa cosa con un motore turbo, son sincero.
Il V10 aspirato non solo ha un sound favoloso, ma ha anche un’erogazione morbida, precisa come solo un aspirato sa garantire, e che aiuta parecchio nella gestione del sovrasterzo.
La potenza è “giusta” per fare questi lavori. Il dieci cilindri non avrà la spinta mostruosa del V12 ibrido della Revuelto, o dei turbo di McLaren e Ferrari, ma ve lo assicuro, non li rimpiangerete. I 610 Cv si riescono a sfruttare tutti, tirando le marce al limitatore senza remore e senza toccare velocità assurde. Va forte, per carità, ma non tanto da mettervi in soggezione.
In conclusione
Dalle foto la Lamborghini Huracan Sterrato sembrava un oggetto simpatico, un’operazione di marketing ben riuscita. Mai mi sarei aspettato di trovare un’auto così divertente, coinvolgente, facile ed esaltante. Le supercar non sempre dovrebbero rincorrere la prestazione pura, a volte bisognerebbe fare un passo indietro e capire che un assetto più morbido e gomme meno performanti trasformano un’efficace arma da pista in una perfetta compagna di giochi su strada, e perché no, anche sterrato.