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Test-drive

Land Rover Defender 110 2.0 SD4 240 Cv, la prova su strada

di Francesco Neri
14-Ott-2020

Mi riesce difficile metabolizzare che questa sia una Land Rover Defender. Nel mio immaginario - e in quello collettivo - la Defender è un’auto grezza, una fuoristrada dura e pura che si è mantenuta quasi immutata per più di settant’anni. Settantadue, per essere precisi.

Ma la nuova Defender non è “un modello nuovo”, non è un’evoluzione pesante: è un remake.

Ci sono alcuni stilemi che ricordano il vecchio modello, ma sono una manciata. Anche la sagoma, a grandi linee, è quella, ma tutto il resto è decisamente nato nel 2020, stazza compresa.

L’esemplare che abbiamo tra le mani è la Land Rover Defender 110, quella lunga 5,02 metri, alta 1,97 e larga più di 2, e con un passo lungo ben 3 metri. La versione “90” è ben più corta (4,3 metri), non offre i stette posti, e, naturalmente, costa meno. Ma parleremo del prezzo dopo.

La Defender del futuro

“Defender 2020” sembra il titolo di un film fantascientifico degli anni ’80, dove una visione di un futuro molto lontano porta a disegnare oggetti dal look futuristico e misterioso, come in Blade Runner di Ridley Scott. A vederla dal vivo, sembra avanti di una generazione. Mi chiedo come avrebbe reagito l’uomo del 1948 (anno in cui è nata la prima Defender) alla vista del nuovo modello.

I gruppi ottici posteriori a “tasselli” ricordano i fari delle automobiline Lego, e sono splendidi.

Tutto ha sapore di fuoristrada, di utile (e inutile) robustezza: è un’auto che sembra pronta ad affrontare qualsiasi cosa, ma con classe.  Alcuni dettagli, come la piastra laterale all’altezza del finestrino posteriore, i lunghi oblò che si estendono lungo il tetto e le griglie sul cofano, riescono ad essere sia rudi sia chic.

Ed è questa la vera differenza rispetto al passato: la Defender è un’auto di lusso, che è capace di fare del gran fuoristrada. Se prima il suo fascino era simile a quello di una Vespa degli anni ’60, ora il suo fascino si avvicina pericolosamente a quello di una Range Rover, ma che vuole sporcarsi (di più) le mani.

Lusso tuttofare

Le capacità fuoristradiste della nuova Land Rover Defender non solo sono rimaste invariate, sono migliorate. Il telaio è in alluminio, più rigido e più leggero di quello tradizionale a traverse e longheroni, le sospensioni sono indipendenti: a quadrilatero all’avantreno e bracci multipli al posteriore.

Di serie ci sono le classiche molle “passive”, ma volendo si possono avere anche le sospensioni pneumatiche adattive che permettono all’auto di sollevarsi di ben 7,3 centimetri, con un’altezza da terra che passa dai 21,8 ai 29,1 centimetri, e una capacità di guado superiore ai 90 centimetri, che sono parecchi.

La trazione integrale permanente consente di bloccare il differenziale centrale, e anche quello posteriore, se si sborsano altri 1.200 euro; mentre il cambio automatico a 8 rapporti è dotato di ridotte.

In contrasto con queste doti da fuoristrada dura e pura, troviamo un abitacolo a metà tra il lussuoso e lo spartano, un mix perfettamente riuscito che rende la Defender diversa da qualsiasi altra Land Rover.

C’è uno schermo del sistema multimediale enorme, posizionato in modo da lasciar spazio dietro di esso, creando uno dei numerosissimi vani. C’è anche una strumentazione digitale personalizzabile, ma basata dare un’occhiata ai pannelli porta per scovare viti in metallo a vista e plastiche dure dall’aria robusta. L’abitacolo è un continuo alternarsi di materiali morbidi e pannelli duri, di passato e futuro. Le prese USB e Volt non si contano, e non mancano nemmeno i lussi come i sedili riscaldabili e regolabili elettricamente.

Vuole fare la stradale

Una qualsiasi SUV di medie dimensioni appare come una compatta, vista dall’abitacolo della Defender. La seduta è alta e la sensazione di dominio della strada è totale.

Bastano poche centinaia di metri però per rendersi conto che la Defender non è quella dura e scomoda auto da lavoro, ma una confortevole SUV da viaggio.

Lo sterzo è moderno, omogeneo e leggero, anche se parecchio demoltiplicato, il che significa che dovrete sterzare parecchio in un misto pieno di curve.

Va detto che le curve non sono il suo forte: nonostante la sua “suvvizzazione” e il telaio in alluminio, la massa è tanta, il rollio è pronunciato e le ruote dalla vocazione off-road non aiutano nella precisione di guida. La vettura della nostra prova ha anche le sospensioni adattive pneumatiche (di serie ci sono delle “classiche” molle elicoidali), che cercano di fare del loro meglio per controllare la massa e l’altezza dell’auto, ma non sempre ci riescono.

Ad andature “civili” e nel traffico di tutti in giorni, però, ha poco da invidiare ad una Range Rover. È comoda, si sposta con passo felpato, e non è nemmeno lenta. Il motore 2,0 litri quattro cilindri da 240 Cv, da questo punto di vista, è una sorpresa. È pieno e vigoroso e sposta i quasi 2300 kg della Defender senza apparente sforzo, con una coppia di 430 Nm disponibile già da 1.400 giri che continua a tirare fino a 3.000 giri.

La Casa dichiara uno scatto da 0 a 100 km/h in 9,1 secondi, che non è affatto male. I “soli” 188 km/h di velocità di punta, invece, sono comprensibili, vista la forma dell’auto. Dolce e valido il cambio automatico a 8 rapporti, che non sarà fulmineo, ma ben si adatta al carattere dell’auto.

Verdetto

La Land Rover Defender è il chiaro esempio di come andrebbe modernizzata un’icona dell’automobilismo. Land Rover è riuscita a reinterpretarla e a renderla un oggetto capace di fare grandi cose, ma che si fa desiderare soprattutto per il suo stile. Le sue capacità offroad sono migliorate, ma dove davvero c’è un abisso è nell’utilizzo su strada, dove comfort e lusso primeggiano, anche se la precisione di guida passa in secondo piano. La 110 offre tantissimo spazio e all’occorrenza anche i sette posti, e il motore 2.0 diesel da 240 Cv è più che adeguato, ma il sei cilindri risulterebbe più regale.

Il prezzo della nuova Defender

Anche il listino non ha più nulla a che fare con la vecchia Defender. Il prezzo d’accesso della Land Rover Defender 90 (quella corta) è poco superiore ai 51.000 euro, mentre la versione 110 S da 240 Cv della nostra prova parte da 66.700 euro. Volendo, però, si superano tranquillamente i 100.000 euro con le più potenti versioni hybrid PHEV o MHEV da 400 Cv (quattro o sei cilindri) o con la diesel top di gamma 6 cilindri da 300 Cv. La dotazione della Defender, come su ogni inglese (vale anche per tutte le tedesche) è tutt’altro che ricca e va integrata, ma aggiungendo qualche lusso e personalizzazione il prezzo lievita parecchio.