Alcuni anni fa Mercedes ha deciso di cimentarsi nella produzione di una station wagon rialzata, inseguendo l’idea originale di Audi: così è nata la Classe E All-Terrain. Oggi ce n’è una nuova, la Classe C All-Terrain.
| INDICE |
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| Una nicchia nella nicchia |
| Perfetto incrociatore da autostrada |
| Salotto moderno |
| Prezzi: dai 60 ai 70 mila euro |
Per strada si vedono pochissime Audi Allroad, Volvo CrossCountry e Subaru Outback (per citare anche la quarta di questa nicchia). Ma in che segmento si inseriscono?
Sostanzialmente sono delle familiari crossoverizzate, per chi ama lo stile campagnolo ma non ama la scelta mainstream di una Sport Utility.
E personalmente approvo la scelta a mani basse: le trovo più cool di una classica station e più raffinate di una SUV.
Rispetto alla C Station Wagon ci sono 40 mm in più di altezza da terra, i “fascioni” paracolpi in plastica nera a contrasto con la carrozzeria, la trazione integrale 4Matic di serie, un paio di modalità di guida per l’off-road, e il controllo della velocità in discesa.
La gamma prevede solo la versione 220 d da 200 Cv e 440 Nm, con motore diesel mild-hybrid a 48 Volt. Che, a ben guardare, è tutto quello che serve. Lasciando parlare i numeri, raggiunge i 231 km/h di velocità massima e copre lo 0-100 in 7,8 secondi.
Non bisogna farsi ingannare dall’aspetto campagnolo, la C 220 d All-Terrain è una grande auto da viaggio: potente, silenziosa, molto ben ammortizzata, e con consumi ridicoli. Per intenderci, nel ciclo WLTP fa segnare 20 km/l tonti tondi, un valore replicabile anche nella vita reale.
Miracoli del diesel, e il 2 litri 4 cilindri di Mercedes è il Diesel: privo di qualunque vibrazione, rotondo, pieno ai bassi e vigoroso fino agli alti (per quanto alti possano essere su un propulsore a gasolio), con consumi da record nel suo segmento.
Un gioiellino dell’ingegneria che si fa amare giorno dopo giorno, che fa venir voglia di gridare “viva il Diesel” al mondo intero.
E si abbina molto bene con il cambio automatico a 9 marce, dolce nei passaggi di marcia, rapido quanto basta, e con una “nona” che a 130 km/h fa fermare la lancetta del contagiri sotto quota 1.500.
Gli ammortizzatori adattivi rendono la C morbida e fluttuante in modalità Comfort, e più dinamica in Sport, da selezionare se si vuole affrontare una strada ricca di curve a velocità sostenuta. Rispetto alla C Station Wagon c’è un po’ più di rollio, ma le qualità del telaio fanno sì che l’auto sia sempre piacevole, seppur non certo sportiva. Non è agile come una BMW Serie 3 Touring, per intenderci, ma se la cava meglio di una Volvo V60 Cross Country.
L’abitacolo della Mercedes Classe C All-Terrain ha un’impostazione in stile Classe S, con un grande schermo in formato tablet da 11,9 pollici per l’infotainment separato dalla strumentazione digitale.
Tutto è più bello e armonioso rispetto alla sorella maggiore Classe E, che da questo punto di vista sente un po’ il peso degli anni.
Valutazione positiva anche in termini di praticità, sia per l’altezza superiore a quella della “C tradizionale”, utile in diverse occasioni, sia per il bagagliaio generoso, migliorato rispetto al modello precedente e non compromesso dalla batteria presente sulla versione ibrida plug-in non disponibile sulla All-Terrain.
Gli indecisi avranno vita facile con la Mercedes Classe C All-Terrain: si può scegliere solo fra i tre allestimenti Premium, Premium Plus, e Premium Pro, con prezzi di rispettivamente 59.500, 65.900 e 69.500 euro.
