Nasce la Ferrari Amalfi, erede della Roma e nuova protagonista dell’eleganza sportiva made in Maranello. Una gran turismo per vivere la Dolce Vita contemporanea, con uno stile sobrio ma raffinato, prestazioni da vera Ferrari e una doppia anima: elegante e sportiva.
INDICE |
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Una Ferrari per tutti i giorni |
Motore: il V8 Ferrari sotto il cofano anteriore |
Lo stile |
Il prezzo della Ferrari Amalfi |
Rispetto alla Roma, la nuova Amalfi va oltre: è più fruibile, più equilibrata, ancora più adatta a un utilizzo quotidiano.
La Amalfi è la coupé perfetta per chi cerca una vettura raffinata, dalle grandi prestazioni ma non estrema e sfruttabile come daily car. Un modello pensato anche per attrarre nuovi clienti, come già fece la Roma, senza rinunciare a emozioni e performance.
La gamma Ferrari
Nella gamma attuale, la Amalfi si posiziona come la GT elegante e sportiva. Un’auto versatile e sfruttabile nel quotidiano. Ma come si posizionano gli altri modelli in gamma?
La Purosangue è la Ferrari più comoda e spaziosa, adatta anche all’uso in famiglia: è l’unica a 4 posti nonché l’unica con la trazione 4x4. Tutto questo senza rinunciare alle emozioni, grazie al celebre V12 sotto il cofano.
La 12Cilindri è una gran turismo pura, ideale anche per lunghi viaggi accompagnati dal maestoso V12, anche in versione cabriolet.
La 296 è la berlinetta sportiva: velocissima e leggera, per chi ama guidare.
La SF90, infine, è pensata per i piloti: pura adrenalina su strada (e in pista).
Sotto il lungo cofano la Ferrari Amalfi monta un 3.9 V8 biturbo da 640 CV di potenza e con una coppia massima di 760 Nm tra i 3.000 e i 5.750 giri. Spinge fino a 7.600 giri e raggiunge i 320 km/h. L’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede 3,3 secondi e quella da 0 a 200 km/h 9 secondi. Il peso a secco è di 1.470 kg.
Il propulsore è stato aggiornato con un asse a camme alleggerito, una nuova centralina Bosch (già presente sulle 296 e 12Cilindri), nuovi collettori di scarico e un inedito “polmone” di aspirazione per migliorare risposta e sound.
La trasmissione è affidata a un cambio DC8 a 8 rapporti, con software aggiornato per garantire massima performance dalla prima alla settima marcia e un’ottava lunga pensata per il comfort. Nuovo anche l’olio del motore, meno viscoso, per una maggiore efficienza.
L’aerodinamica è attiva: l’ala posteriore retrattile mantiene il profilo pulito della carrozzeria, ma all’occorrenza si apre in due posizioni per generare fino a 110 kg di carico a 250 km/h, con un impatto minimo sulla resistenza aerodinamica (solo 4%).
Alla guida la Ferrari Amalfi promette di essere facile, intuitiva e prevedibile nelle modalità più soft del Manettino, ma si trasforma quando si sceglie un’impostazione più sportiva. Il sistema brake-by-wire e l’ABS Evo migliorano il controllo e la precisione in ogni situazione.
Design: techno-chic secondo Flavio Manzoni
Lunga sul muso, bassa in coda, la Ferrari Amalfi incarna un nuovo concetto di eleganza: più moderna, più snella, più incisiva rispetto alla Roma. Le differenze maggiori si notano nel frontale dove sono stati eliminati i fari tradizionali e la griglia, sostituiti da una sottile ala sospesa che integra luci e sensori.
Anche dietro i fari sono incastonati in sottili scanalature, come se fossero delle gemme, mentre la gamma colori si arricchisce di due nuove tinte: Azzurro Costiera, elegante e fresco, ispirato ai panorami amalfitani; Bianco Artico, sofisticato, minimal, e senza tempo.
Purezza, essenzialità e rigore sono le parole chiave. Manzoni si è ispirato ai grandi maestri del design, tra cui Gio Ponti, e alla loro filosofia del togliere.
Constantin Brâncusi sosteneva che “la semplicità è una complessità risolta”, mentre il leitmotiv di Achille Castiglioni era “Cancellare, cancellare, cancellare…”. La celebre frase di Bruno Munari, infine, era “Complicare è facile, semplificare è difficile”.
Flavio Manzoni, rispondendo alla domanda di un giornalista durante la presentazione della vettura alla stampa, l’ha definita in una parola “techno-chic”.
Interni: essenzialità ricercata
L’abitacolo riprende la pulizia della Roma ma diventa ancora più essenziale: via i tasti capacitivi, sostituiti dai più facili e intuitivi comandi meccanici sul volante, e via i due cupolotti. La plancia è più lineare, e ora al centro domina uno schermo da 12,25 pollici.
Il tunnel centrale lascia spazio a un elegante bridge in alluminio anodizzato ricavato dal pieno. Nuovi anche i rivestimenti in alluminio riciclato, per un tocco moderno e sostenibile.
Il prezzo di listino parte da 240 mila euro, ma con l’aggiunta degli optional si raggiungono facilmente i 280, 300 mila euro. Le prime consegne sono previste per l’inizio del 2026.