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McLaren Elva, la hypercar in serie limitata da 1,8 milioni di euro

di Francesco Neri
18-Nov-2019

Solo 399 fortunati potranno accaparrarsi l’ultima hypercar della casa di Woking, la McLaren Elva. Come la Senna, la Long Tail e la P1TM, la Elva appartiene alla categoria più esclusiva della gamma, la Ultimate Series. Un giocattolo che è possibile cucirsi su misura, come un abito, grazie alla sezione (che fa tanto Jemes Bond) McLaren Special Operations, in grado di personalizzare l’auto fino a renderla un pezzo unico.

Revival moderno

“Instant Classic” è il termine più appropriato per definire la McLaren Elva, un’auto che fa sognare, prima di tutto per il look: la Elva infatti si rifà, nel nome e nelle forme, alle vetture da competizione anni ’60 Elva M1A, M1B e M1C.  

Si tratta di una barchetta, senza finestrini né parabrezza, una reinterpretazione delle vetture da corsa del passato in chiave moderna, modernissima. Tecnicamente è all’avanguardia: monoscocca in fibra di carbonio, aerodinamica attiva, sospensioni adattive e cambio doppia frizione a sette rapporti; la trazione, ovviamente, è posteriore.

Prestazioni da auto da corsa

Il motore, montato centralmente, è il V8 biturbo 4,0 litri derivato dalla Senna, e produce ben 815 Cv e 800 Nm di coppia. Le prestazioni sono allucinanti: 0-100 km/h in 3 secondi e 0-200 km/h in 6,7 secondi. Per darvi un metro di paragone: una Formula 1 impiega 4,5 secondi nello 0-200 km/h, una McLaren 570S ne impiega 9,1. E tuta questa velocità, come nelle monoposto, la Elva va la fa sentire letteralmente in faccia.

Amica dell'aria

Grazie ad un sofisticato sistema di aerodinamica attiva, però, la McLaren Elva riesce a deviare i flussi d’aria e a creare una “bolla” senza turbini nella zona dell’abitacolo. Il sistema, denominato AAMS (Active Air Management System) inoltre convoglia i flussi nelle prese d’aria per migliorare i radiatori a bassa pressione, e lavora in sincrono con l’aerofreno posteriore, che a sua volta diminuisce o aumenta la sua angolazione a seconda della velocità dell’auto e dell’intensità del lavoro dell’AAMS. Insomma, un vero e proprio laboratorio tecnologico su ruote.

Personalizzazione estrema

L’abitacolo, diviso in due parti da un tunnel in carbonio, è funzionale e sofisticato allo stesso tempo. Una plancia dal design che definirei retro-futuritico ingloba lo schermo verticale del “centro di comando” da 8” e la strumentazione digitale.

Nonostante l’auto si essenziale (è stato tolto anche lo stereo per diminuire il peso), le personalizzazioni rese possibili dalla McLaren Special Operations sono praticamente infinite. Sulla McLaren Elva, infatti, si possono scegliere le tinte delle carrozzeria (anche con corpo in fibra di carbonio a vista), le pelli, le impunture, oltre al badge in oro bianco a 18 carati o addirittura in platino.
Alcune parti (come il contorno del badge) sono realizzate in fibra di carbonio con tecnologia a strato sottile (TPT), formato da diversi strati di carbonio spessi solo 30 micron.

Il copri vano motore, poi, è ricoperto con un sottile strato d’oro a 24 carati per dissipare meglio il calore, come nella McLaren F1.

Il prezzo della McLaren Elva? 1.737,731 euro.