• McLaren 750S prova su strada
  • McLaren 750S prova su strada 5
  • McLaren 750S prova su strada 2
  • McLaren 750S prova su strada 3
  • McLaren 750S prova su strada 4
  • McLaren 750S prova su strada 6
  • McLaren 750S prova su strada 7
  • McLaren 750S prova su strada 8
  • McLaren 750S prova su strada 9
  • McLaren 750S prova su strada 10
Test-drive

McLaren 750S: la nuova Regina d’Inghilterra

di Francesco Neri
09-Ago-2025

Difficile volere di più. È quello che ho pensato la prima volta che ho guidato la McLaren 720S. Ricordo di essermi chiesto come McLaren potesse mai migliorare un’auto del genere e renderla ancora più emozionante. La 720S era già perfetta. Beh, per fortuna non lavoro in McLaren, perché l’avrei lasciata così com’era, senza nemmeno provare a migliorare la perfezione.

La McLaren 750S arriva come sostituta della 720S, aggiornando leggermente il design, migliorando l’abitabilità quotidiana e, naturalmente, aumentando la potenza.

Gli aggiornamenti della 750s

A livello estetico le differenze con la 720 sono minime, qualche presa d’aria diversa e una targhetta che sembra voler dire “hey, 750S, non 720S, mi raccomando”. Gli interni sono meglio rifiniti e più personalizzabili, e, udite udite, ora Apple CarPlay è implementato a dovere. Già, il cliente tipo di supercar esige anche queste cose.

Ma vediamo le novità più croccanti.

Lo sterzo ha una nuova cremagliera, più veloce del 15%. Il motore V8 biturbo ha subito un  incremento di potenza da 720 a 750 CV - come suggerisce il nome dell’auto - , con una coppia che raggiunge 800 Nm (30 Nm in più). McLaren ha anche incorporato i rapporti del cambio più corti provenienti dalla 765LT, il che significa che puoi interagire di più con l’eccellente trasmissione a doppia frizione a sette rapporti, senza dover raggiungere velocità folli, che comunque si raggiungono in fretta. I dati parlano di uno 0-100 km/h in 2,7 secondi, 0-200 in 7,2 secondi e 0-300 in 19,8. Sono numeri mostruosi.

Ma non è finita qui: la 750S è più lenta della 720S. Già, ha più carico aerodinamico, il che la rende più stabile e schiacciata a terra nelle curve veloci, ma anche più lenta sul dritto, con una velocità di “soli” 330 km/h, 10 km/h in meno rispetto al modello che sostituisce. Ce ne faremo una ragione.

Infine l’ultima modifica riguarda l’assetto: McLaren ha voluto rendere la 750S ancora più amichevole e intuitiva della 720S, che era già un’auto relativamente facile. I tecnici hanno irrigidito le molle anteriori del 3% e ammorbidito del 2% quelle posteriori, il che rende il comportamento dell’auto più sottosterzante, quindi amichevole per i più timorosi.

Ok, ma quindi, tutte queste migliorie si sentono?

La 750S su strada

Connessione e intimità. Queste le parole che descrivono meglio supercar di Woking. È sempre bello calarsi nell’abitacolo di quest’auto: ha una cella così ariosa e luminosa, un volante privo di tasti (e superfluità) e una plancia high-tech e minimale, ordinata come uno studio dentistico.

C’è chi definisce questo design asettico, poco emozionale, ma io trovo che sia perfetto per indirizzare l’attenzione su quello che conta: la guida.

McLaren è una delle poche Case automobilistiche rimaste a utilizzare ancora un servosterzo idraulico sulle sue vetture, e credetemi, fa una differenza enorme.

È uno dei comandi più coinvolgenti disponibili oggi sul mercato. Non è veloce e ipersensibile come quello della Ferrari 296 GTB, ma è più vivo, è più naturale, più vicino a quello delle auto da corsa. Trasmette ogni informazione dalla strada al guidatore, instaurando un rapporto di fiducia fondamentale per andare veloce. Perché, credetemi, questo affare è veloce.

Il motore V8 MT383 biturbo ha un’erogazione brutale, con una spinta crescente che esplode verso i 7.500 giri. Ha una voce troppo sommessa per i miei gusti, ma il timbro che ha è speciale, e sebbene sia un V8 ad albero piatto, ha un suono molto diverso da quello delle rivali italiane. Ha un suono cupo, tenebroso, e ad ogni affondo del gas viene arricchito dagli sbuffi in tandem delle valvole wastgate.

Grazie all’assenza di ibridazione e ad una magnifica monoscocca in fibra di carbonio, l’auto pesa solo 1380 kg, meno di qualsiasi rivale, e in movimento si sente. L’auto si muove leggera e morbida, con una capacità di copiare l’asfalto che ha del surreale. La 750S monta un sistema di sospensioni idrauliche collegate Proactive Chassis Control di McLaren, ora giunto alla sua terza generazione. Questo sistema utilizza linee idrauliche per collegare ciascuna delle quattro ruote, eliminando la necessità di barre antirollio o sospensioni eccessivamente rigide.

Il risultato è un comfort di marcia da berlina tedesca, ma con la quasi totale assenza di rollio e beccheggio.

Tradotto: la 750S sembra un tappeto volante, in grado di mangiarsi una strada di montagna ad una velocità mostruosa, senza saltellare, ribellarsi o rompervi la schiena. Ha tanto grip meccanico, ma soprattutto un equilibrio perfetto. Quando si infierisce sul gas in uscita di curva le ruote pattinano un po’, ma bastano pochi gradi di controsterzo per uscire sparati verso la curva successiva con grande efficacia.

Ma il suo più grande pregio è il senso di intimità che è in grado di trasmettere.

Il suo look intimidatorio nasconde in realtà un carattere benevolo: in mano ad un guidatore consapevole è un’auto facile, rassicurante, che non tradisce. Ha trazione da vendere, un bilanciamento perfetto e vi racconta tutto. C’è sempre un leggero sottosterzo in percorrenza di curva, ma anche quando le gigantesche gomme posteriori perdono grip, l’auto ha reazioni progressive e telefonate, anche se rapide.

Non è esattamente l’auto con cui ti metti a fare le rotonde di traverso, ma comunque ti fa sentire tranquillo anche quando anticipi di molto il comando del gas a metà curva.

L’impianto frenante è un elemento che infonde ulteriore sicurezza. La capacità che ha di limare grosse fette di velocità è monumentale (carboceramici di serie, ovviamente), ma il vero fiore all’occhiello è il feeling del pedale. È un pedale duro, incredibilmente modulabile, molto vicino a quello che trovi su un’auto da corsa.

Verdetto

Con un prezzo di listino di 295.000 euro, la 750S è quasi un’affare. Fa impressione pensare che è la meno potente delle concorrenti (la Ferrari 296 GTB ha 830 Cv e la Lamborghini Temerario ne ha 920 Cv), ma vi assicuro che non sentirete la mancanza di ulteriore potenza. Quello che la McLaren offre in più è un’esperienza racing, una velocità da prototipo di Le Mans e la connessione di una Lotus Elise.

È più facile e amichevole della 720S? Forse sì. È più veloce? Sicuramente, ma se ne accorge solo il cronometro. Semplicemente è la migliore McLaren di serie che potete comprare, una 720S 2.0, con piccole migliorie che, di fatto, aggiungono molto poco ad un’auto già quasi perfetta.

La 750S è una delle migliori supercar in commercio, e se siete amanti della guida, quella vera, e non cercate solo un oggetto da sfoggiare fuori dai Casinò e dagli Hotel di lusso, allora non esiste niente di meglio.