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Stories

Audi RS6: la storia della super familiare

di Francesco Neri
28-Dic-2022

L’Audi RS6 è un’auto che terrorizza le supercar. A nessun proprietario di auto sportive piace essere sverniciato da una station wagon, giusto? Ma da vent’anni na questa parte, la RS6 continua imperterrita a terrorizzare auto ben più sportive ed esotiche, nel comfort.

Il progetto RS6 nasce nel 2002, e siamo ormai alla quarta generazione di questa fantastica vettura. Sono cambiati i motori, le dimensioni, e lo stile, ma il concept rimane sempre lo stesso: trazione integrale quattro, un cuore turbo (biturbo, per essere pignoli) a V e un sofisticato sistema Dynamic ride control per ridurre rollio e beccheggio.

La prima RS6

La prima RS 6 (dove RS sta per RennSport) si basava sulla già sportiva S6, e veniva venduta sia in versione berlina che Avant. Sotto il cofano pulsava un V8 4,2 litri biturbo ritoccato da Cosworth capace di erogare 450 Cv tra i 6000 e i 6400 giri e 560 Nm di coppia tra i 1950 e i 5600 giri/min. Abbastanza per lanciarla da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi (4,9 la Avant) fino alla velocità limitata di 250 km/h.

La RS era anche più muscolosa della S6, con passaruota allargati, cerchi da 18 e 19 pollici, specchietti cromati e terminali posteriori ovali. Le vetture erano assemblate quasi del tutto a mano, e dopo il successo nacquero anche delle versioni Plus dotate di 480 CV e 560 Nm di coppia e di un sistema Dynamic Ride Control per la gestione idraulica delle sospensioni.

La seconda generazione dieci cilindri

Dopo circa sei anni dal lancio della prima Audi RS 6, venne lanciata la seconda generazione: più grande, più potente, e con più cilindri. Il 2008 è stato l’ultimo anno prima del declino dei “motoroni” infilati nelle auto tradizionali, prima dell’avvento della crisi e del downsizing.

Fino a quell’anno esistevano Golf e BMW Serie 1 a sei cilindri, BMW M3 V8, e auto come la BMW M5 e l’Audi RS6 con dieci cilindri. Le seconda generazione di RS6 utilizzava il V10 della Lamborghini Huracan da 5,0 litri, ma con due turbo: la potenza saliva così a 580 Cv (invece di 500) e la coppia a 650 Nm.

La trasmissione era a 6 rapporti (nella prima a 5) e l’auto scattava da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi superava i 300 km/h di velocità massima. I freni anteriori carboceramici erano mastodontici: 420 mm di diametro.

Il ritorno del V8

Nel 2013 Audi abbandona il motore V10 biturbo e propone una RS6 V8 4.0 biturbo, più moderno ed efficiente. L’auto per la prima volta è meno potente del suo modello precedente (560 Cv), ma grazie al peso minore e (120 kg in meno) e ad una distribuzione migliore dei pesi , risultava molto più veloce e performante della “vecchia” V10.

Grazie anche ad una coppia mostruosa di 700 Nm di coppia e al cambio tiptronic a 8 rapporti, la RS6 scattava da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi, mentre la velocità massima toccava i 305 km/h. La versione RS6 Performance nata alla fine della serie, oltre ai turbo twin-scroll, vantava un terzo turbocompressore per una potenza totale di 605 Cv e 750 Nm di coppia.

Il risultato: 0 a 100 km/h in 3,7 secondi e una velocità massima limitata a 250 km/h, che poteva essere però portata a 280 km/h con l'acquisto del Dynamic Package e a 305 km/h con il Dynamic Package Plus nella serie Performance.

La generazione attuale (2019)

La quarta generazione di Audi RS6 è stata lanciata nel 2019 ed è stata anche la prima RS6 mild-hybrid: il V8 biturbo da 4 litri eroga 600 Cv, ed è abbinato ad un alternatore in grado di fungere anche da generatore per il recupero dell'energia in frenata e decelerazione. La nuova Performance raggiunge addirittura i 630 Cv di potenza.

La velocità massima è di 250 km/h autolimitati, è possibile elevare questo limite a 280 o a 305 km/h comprato i pacchetti giusti, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in 3,6 secondi e quello da 0 a 200 km/h in 12 secondi.