La Lancia Delta Integrale è un vero e proprio mito per ogni ragazzone nato tra gli anni '80 e '90, l’era d’oro dei rally. Ricordo ancora quando avevo quattordici anni e le “Deltone” giravano per strada tra i "comuni mortali" con la stessa frequenza con cui oggi vediamo circolare i monopattini elettrici.
Ai tempi, nei primi Anni Duemila, si trovavano ancora a pochi spicci (attorno ai 5.000-7.000 euro), oggi invece le quotazioni delle Delta hanno raggiunto cifre stellari, roba per veri collezionisti.
Cosa rende quest'auto così affascinente? Come mai è così osannata? Vediamo insieme la storia di una delle Lancia migliori di tutti i tempi.
La Lancia Delta prima serie nasce dalla mano di Giorgetto Giugiaro, e la sua linea è così azzeccata e avveniristica che resisterà bene per tutti gli anni ’90. La prima, nata nel 1979, sostituisce la Lancia Beta, ed è una compatta due volume dalla linea squadrata e dal carattere deciso. È stata l’unica Lancia nella storia a vincere il titolo di auto dell’anno, ma grazie ai suoi risultati sportivi e alle sue versioni HF è diventata una delle auto più iconiche dell’intero secolo. La Delta integrale
Con quei suoi angoli secchi e le linee squadrate e tese, la Delta ha una sagoma che si riconoscerebbe anche se coperta da un telo.
La Delta HF 4WD nasce nel 1986 come versione pensata per un impiego stradale, ma in quel periodo si stava aprendo una nuova era nel campionato del mondo di rally, e Lancia decise di trasformare la sua vettura stradale in una macchina da corsa pronta per il “Gruppo A” del 1987.
La HF 4WD è la più pulita e semplice delle Delta sportive: aveva cerchi da 14 pollici, nessun orpello aerodinamico e un design semplice e pulito. Il motore è un 2 litri turbo quattro cilindri da 165 Cv.
Nel 1987 arriva la Delta HF Integrale, la prima evoluzione della 4WD: la nuova versione è più muscolosa, con minigonne pronunciate, passaruota allargati e prese d’aria sul cofano motore. I cerchi crescono di dimensioni e diventano da 15” e il turbo Garret T3 porta la potenza a 185 Cv.
Nel 1989 la Delta HF Integrale passa dalle 8 alle 16 valvole per cilindro, ma è solo negli anni ’90 che la compatta italiana raggiunge la sua forma finale.
INDICE |
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Lancia Delta HF Integrale Evoluzione |
Le edizioni limitate |
La Delta S4 |
Lanciata nel 1991, la Delta HF Integrale Evoluzione è la più venerata dagli appassionati di rally. Il suo motore 2.0 litri 1995 cc quattro cilindri 16 valvole eroga 210 Cv, dieci in più della versione standard (215 Cv nella versione Evo2), mentre la coppia massima è di 300 Nm a 3.500 giri.
La Delta è anche una delle prime sportive compatte a trazione integrale, oltre ad essere una delle prime ad essere equipaggiata con sistema ABS di serie. Il peso di 1200 kg non è bassissimo per le sue dimensioni, ma il sistema di trazione integrale aggiunge, di fatto, parecchi kg sulla bilancia.
Nonostante la potenza modesta, la Deltona scatta da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi, raggiunge una velocità di punta di 221 km/h e in curva tocca i 1,55 G, una dato davvero notevole.
Di Lancia Delta HF Integrale ne sono state prodotte svariate edizioni limitate, oggi ambitissime dai collezionisti. La più iconica e riconoscibile è senza dubbio la Delta Martini 5, costruita per onorare il quinto titolo mondiale in 400 esemplari. In occasione del sesto titolo vene costruita anche una Delta Martini 6, questa volta prodotta in soli 310 esemplari. Entrambe le edizioni sfoggiano la livrea Martini Racing e sono equipaggiate con sedili da corsa Recaro rivestiti in Alcantara con cinture rosse, con i cerchi in lega bianchi (anche loro da corsa) da 15 pollici, sistema ABS, vetri elttrici e chiusura centralizzata .
Un’altra versione speciale importante è la Dealer’s collection, di cui sono stati prodotti solo 173 esemplari, caratterizzata da una particolare tinta bordeaux in contrasto agli interni (inclusi i sedili Recaro) in pelle beige.
La Lancia Delta S4 è l'evoluzione estrema della HF integrale, anzi: a dirla tutta della Delta aveva solo il nome, poiché era un vero e proprio prototipo prodotto in soli 200 esemplari stradali voluti dal regolamento FIA per poter partecipare la nel campionato del mondo rally nella classe Regina, il leggendario Gruppo B.
L'auto aveva un carrozzeria in vetroresina "appoggiata" sopra un telaio tubolare, con il motore 1,8 litri montato centralemente. L'auto aveva una doppia alimentazione: un turbo KKK e un compressore volumetrico Volumex che spingeva ai bassi regimi e che rimediava al tremendo turbolag della turbina a chiocciola.
La Delta S4 stradale aveva 250 CV, mentre quella da corsa, al debutto nel 1985, ne aveva 450, ma la sua evoluzione l'anno successivo arrivò a produrre 530 Cv grazie ad un "overboost" fino a 2,3 bar regolabile dall'abitacolo tramite una levetta.