La Suzuki Escudo non è estranea a chi, come me, ha passato l’infanzia sulla Playstation a giocare a Gran Turismo. Una macchina da corsa inusuale, con appendici aerodinamiche spropositate, un passo cortissimo e un’altezza da terra che poco si addice ad un’auto così performante.
La base della Escudo infatti è quella che noi conosciamo come Suzuki Vitara, o Sidekick in Nord America. Prodotta nel 1996 dalla Suzuki Motor Company, è diventata subito famosa per la sua partecipazione nello stesso anno alla “Pikes Peak International Hill Climb mountain race”, anche conosciuta come “la corsa verso le nuvole”.
La corsa si disputa annualmente sul Pikes Peak, una montagna alta 4301 metri situata nei pressi di Colorado Springs. Questo massiccio montuoso, originariamente chiamato Pike's Peak (letteralmente "Cima di Pike"), deve il suo nome all'esploratore americano Zebulon Pike che la cartografò per la prima volta nel 1806.
Il percorso è lungo 20 km e ha un dislivello di 1439 metri, con pendenze che arrivano al 10%. La gara è stata disputata per la prima volta nel 1916, e da allora piloti e costruttori di tutto il mondo si cimentano in questa salita con ogni tipo di auto, moto e mezzo di trasporto.
La storia della Suzuki Escudo alla Pikes Peak
L’Escudo guadagnò popolarità grazie anche al pilota giapponese Nobuhiro “Mostro” Tajima, pilota di rally e proprietario di un negozio di elaborazioni. La popolarità dell’auto schizzò alle stelle quando comparve nel videogioco di corse Gran Turismo su Playstation, dove divenne una vera e propria icona della serie.
Tajima cominciò a partecipare alla corsa nel 1989 e con las Suzuki Escudo nel 1995 vinse il titolo del più veloce della corsa. Dal 1998 al 2001, vinse Queenstown Gold Rush International Auto Hill Climb, sempre al volante della Suzuki Escudo Pikes Peak.
Suzuki Escudo Pikes Peak Specs
Basata sulla Grand Escudo, con la quale condivide giusto qualche lamiera della carrozzeria, l’Escudo Pikes Peak era praticamente un prototipo. La prima versione, dalla carrozzzeria bianca e squadrata, lasciava ancora intravedere l'auto di serie sotto gli alettoni. Montava due motori 2,5 litri V6 biturbo (un per asse), per una potenza totale di quasi 1.000 Cv. La seconda versione, però, è quella rossa ed iconica che ci ricordiamo.
Il motore era diventato uno: un V6 da 2,7 litri biturbo che erogava
985 Cv a circa 8100 giri e 932 Nm di coppia massima, mentre il peso a secco è di appena 800kg.
Ne deriva un rapporto peso/potenza inferiore a 1, davvero mostruoso. Il cambio era un sequenziale a 6 rapporti, mentre la trazione era integrale.
Su asfalto è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in appena 2,7 secondi e di toccare 270 km/h di velocità massima, nonostante lo spropositato carico aerodinamico. L’Escudo sulla Pikes Peak ha segnato il record di 10’01”408, stabilendo una velocità massima di 205 km/h di punta con Nobuhiro Tajima (sessantenne) al volante. Prima di essere mandata in pensione, la “Vitara rossa” chiude la propria carriera vincendo anche l’edizione del 2008. Ecco perché la chiamiamo “inarrestabile”.
L’auto virtuale disponibile nel gioco per Playstation Gran Turismo 3 poteva raggiungere, se elaborata, i 1900 Cv e superare i 460 km/h (con un bug molti di più). Poteva essere acquistata per un milione di crediti ed era l’equivalente di una “easy mode” per finire il gioco agilmente battendo tutti.