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Stories

Wiesmann: la sportiva tedesca dal fascino british

di Francesco Neri
26-Mag-2020

Anche solo conoscere il marchio Wiesmann significa appartenere a una nicchia ristretta. Bisogna essere quel tipo di persona che ama le auto sportive di un certo tipo, rare, Morgan e TVR-like, ma anche stilose e retrò. Non sto delirando: l’azienda Wiesmann Auto-Sport - fondata dai fratelli Wiesmann in Germania nei primi anni Novanta - costruisce auto artigianali e con un design ispirato alle sportive inglesi Cinquanta, come le Morgan, le Jaguar e le Austin Healey.

Le origini

Di ritorno dall’Essen Motor Show, nel 1985, Martin e Friedhelm Wiesmann decisero di progettare un’auto sportiva tutta loro, ispirata alla classiche sportive inglesi ma con la (più affidabile affidabile) meccanica tedesca.
Decisi a costruire un’auto così bassa e leggera da volere quasi eludere le leggi della fisica, scelsero il geco come logo. Nel 1988 l’impresa acquistò finalmente forma.

Poiché i fratelli Wiesmann non avevano un capitale sufficiente per produrre l’auto dei loro sogni, decisero di cominciare realizzando tettucci rigidi per automobili cabriolet e spider. Una volta racimolati fondi sufficienti costruirono la loro prima auto, dedicata a una nicchia molto definita di appassionati. Nel 1993 vide la luce la roadster, la Wiesmann MF30 (M e F sono le iniziali dei loro nomi): un’auto splendida, con una carrozzeria in fibra di vetro e alluminio, dalla posizione di guida arretratissima e un cofano lungo e sinuoso che termina in una fanaleria tonda. Il motore era un sei cilindri 3,0 litri BMW da 220 CV.

L’auto venne accolta benissimo, sia dal pubblico sia della stampa specializzata, e i Wiesmann decisero di ampliare la gamma.

Dal 2005 al 2010 vennero prodotte anche delle coupé GT, la GT MF4-S, la GT MF4 e la GT MF5, sempre con motori BMW, 4, 8 e 10 cilindri. Wiesmann non offriva moltissimi livelli di personalizzazioni, ma si poteva scegliere qualsiasi tinta per la carrozzeria, quattro tipi di pelle per gli interni e innumerevoli abbinamenti. I 100 dipendenti dell’azienda lavorano su ogni auto per ben 350 ore, rendendola, di fatto, un’auto artigianale. Non per niente i fratelli Wiesmann amano definire la propria Casa come «costruttrice per individualisti».

I modelli Wiesmann

Il simbolo di Wiesmann è un geco, un animale che sa come rimanere appiccicato alle superfici. E ogni modello uscito dalla Casa tedesca è basso, rasoterra, e senza dubbio aggrappato all’asfalto. La MF30, la prima, prodotta nel 1993, possedeva, come dicevamo, il motore 6 cilindri in linea BMW M54 (quello della BMW 530i E60, per capirci). Con una cilindrata di 3,0 litri erogava 200 Cv a 5.900 giri e 300 Nm di coppia.

Per la trasmissione si poteva scegliere tra un manuale a 5 marce, una manuale a 6, e il sequenziale a 6 marce SMGII, sempre BMW. La Wiesman MF30 venne sostituita dalla MF3, che era esteticamente identica in tutto salvo i cerchi da 20 pollici.

Sotto il cofano però montava il sei cilindri in linea 3,2 litri della M3 E46, che erogava 343 Cv a 7.900 giri e 365 Nm di coppia.

Grazie al peso di soli 1.180 kg, la MF3 scattava da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e toccava i 255 km/h di velocità massima.

Nel 2005 al Salone di Francoforte venne presentata la prima vettura coupé del brand: la Wiesmann MF4. L’auto era basata sulla stessa struttura della MF3 e della coupé concept GT, e anche esteticamente si differenziava solo per piccoli dettagli. Sotto il cofano però era stato montato il V8 4,8 litri aspirato da 367 Cv BMW, quello delle ammiraglie bavaresi. Per fare spazio al grosso otto cilindri il vano motore e la carrozzeria erano stati ingranditi, così come i passaruota e il serbatoio (portato a 70 litri per fa fronte alla sete del V8), e l’assetto era stato abbassato. Ne risultò un’auto più muscolosa, aggressiva e piazzata.

Per celebrare i 25 anni dell’azienda, i fratelli Wiesmann decisero di costruire venticinque MF4-S dotate di motore V8 4,0 litri (quello delle E90 e E92). Il cambio poteva essere sia l’automatico a 6 marce, sia il doppia frizione a 7. Nel 2007 Wiesmann mostrò al mondo l’erede della MF4, la MF5.

Sotto il cofano pulsava il prodigioso V10 5,0 litri della BMW M5 ME60, con 507 Cv e 520 Nm di coppia, abbinato al cambio sequenziale robotizzato SMG7. Con un rapporto peso/potenza straordinario 2,7 kg/cv, la MF scattava da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi. Quando il motore V10 non fu più disponibile, fu deciso di montare il V8 4,4 litri biturbo (S63) della  BMW E71 X6 M, abbinato a un cambio automatico a 6 rapporti. Il motore erogava 550 Cv a 6.000 giri e 680 Nm di coppia tra i 1500 e i 5650 giri.