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Test-drive

Jeep Wrangler Rubicon 4Xe, l’icona in versione ibrida

09-Mar-2022

Sembra uscita direttamente dagli anni ’80: la Jeep Wrangler è cambiata, certo, ma il suo outfit non più di tanto. Non ci si può sbagliare, è impossibile non riconoscere quella sagoma, quelle proporzioni, e la sua capacità di indossare colori sgargianti con classe.

C’è chi può e chi non può: l’azzurro acceso, le strisce nere e le scritte sul cofano farebbero apparire kitsch quasi qualunque auto, ma su di lei aggiungono fascino.

INDICE
Dura e pura, ma un po’ ti coccola
380 Cv ibridi: un 4 cilindri e due motori elettrici
Stile rétro, cuore ibrido
Le caratteristiche della più pura tra le fuoristrada
Su strada con la Wrangler Rubicon 4xe
Sensazioni di onnipotenza
Verdetto
Il prezzo di listino della Jeep Wrangler Rubicon 4xe

La Jeep Wrangler è una fuoristrada vera, come ce ne sono poche, con cerchi da 17 pollici che calzano enormi gomme BF-Goodrich Mud Terrain tassellate anche sulle spalle, per non lasciare dubbi.

Eppure, dietro questo aspetto da bulla e queste dimensioni cubiche (si parla di 1,89 metri di larghezza e 1,9 di altezza), si nasconde una moderna e sofisticata auto ibrida plug-in da 380 Cv di potenza, capace di percorrere 50 km in modalità elettrica. Una Wrangler che, anche dentro, sa essere comoda pur mantenendo degli interni rozzi, quasi militari ma “rimasterizzati” in chiave moderna, con impianto audio premium, sistema multimediale con schermo da 8,4”, e anche un abbozzo di strumentazione digitale, da 7 pollici.

Il motore 2,0 litri quattro cilindri turbo da 270 Cv è affiancato da ben due motori elettrici, uno da 62 Cv montato al posto dell’alternatore, e uno elettrico da 145 Cv montato nel cambio. In totale si hanno a disposizione 380 Cv a 5.250 giri e 637 Nm a 3.000 giri, l’accelerazione “0-100” viene coperta in meno di 6,5 secondi, e la velocità massima è di 156 km/h quando la batteria si scarica, e 130 km/h in modalità elettrica.

La Wrangler è una di quelle auto che restano “sempre uguali a se stesse”, e dalla sua presenza scenica ci si aspetterebbe la voce di un V8. La 4xe, però, è in grado di spostarsi senza emettere alcun suono. La batteria da 7,3 kWh consente un’autonomia di 45 km in modalità elettrica, e quando si scarica - o è richiesta una certa dose di potenza - interviene il 4 cilindri sovralimentato. Questo è l’unico modo per tenere a bada i consumi di un’auto che non è certo progettata per essere efficiente, quanto per farti sentire onnipotente e portarti ovunque tu voglia.

Volendo parlare di consumi, quando la batteria è scarica si percorrono tra i 7 km/l in città e i 12 km/l in extraurbano.

Avere la Wrangler Rubicon come auto equivale ad avere un Omega Seamaster Planet Ocean come orologio subacqueo (per chi non lo conoscesse, è stato indossato a 10.928 metri sotto il livello del mare).

La Wrangler è in grado di affrontare strade in off-road di grande difficoltà e guadi di 76 centimetri, grazie alla sigillatura di tutti i componenti e ai sistemi elettronici ad alta tensione.

Ecco un po’ di dati per i più esperti di fuoristrada: altezza minima da terra 253 mm, angolo di attacco 36°, angolo di dosso 21°, e angolo di uscita 31°.
La trazione integrale dispone di ridotte 4LO, blocchi elettrici a sistema Tru-Lok per i differenziali anteriori e posteriori, e disconnessione elettronica della barra stabilizzatrice anteriore, quando si fa davvero sul serio.

Paragonare la Wrangler a una qualunque SUV non avrebbe alcun senso, sarebbe come paragonare un paio di mocassini a uno scarponcino da arrampicate. Il migliore, in questo caso.

Ecco, guidare la Wrangler su strada è come passeggiare con uno scarponcino da arrampicate in una passeggiata serale in centro città, con la differenza che la Wrangler è incredibilmente cool in qualsiasi contesto.

Ma andiamo al sodo. Il suo telaio a traverse e longheroni è quanto di più robusto si possa desiderare, ma ha la rigidità torsionale di una cabriolet americana degli anni ’50. E i suoi pneumatici tassellati con spalla extra-large (255/75) montati su cerchi da 17 pollici si aggrappano egregiamente al fango e divorano le voragini dell’asfalto come la balena con Geppetto; ma soffrono nelle curve non appena si supera quella che potremmo definire un’andatura turistica.

Lo sterzo, infine, è molto demoltiplicato, dunque si sbraccia parecchio anche per affrontare una rotonda, e in autostrada non è raro dover correggere di qualche grado per mantenere l’andatura.

L’esperienza di guida, detta così, potrebbe sembrare terrificante. Invece è estremamente eccitante. Innanzitutto perché si è seduti in un’icona che fa girare gli sguardi quanto una supercar da 600 Cv, e poi perché si è seduti talmente in alto da far sentire onnipotenti.

Viene voglia di attraversare campi, passare letteralmente sopra le rotonde, salire gradinate di edifici, e tante altre cose molto poco polliticaly correct.

Di base si può viaggiare anche con la sola trazione posteriore “2H”, a cui si aggiungono le modalità 4H Auto, 4H Part-Time , e 4L con le marce ridotte.

La spinta del powertrain ibrido, poi, è possente, e ai semafori scatta come una tigre nonostante i 2.400 kg di massa. Certo, tra le curve è bene andarci piano, ma poco importa, il piacere di guida in questo caso arriva da altri elementi.

Il sound non è quello del 6.4 V8 HEMI della Wrangler commercializzata negli USA, ma consente di muoversi in molte ZTL, e di attraversare l’Area C di Milano gratuitamente, senza emettere un grammo di CO2 inserendo la modalità “Electric” se la batteria ha carica a sufficienza.

La Wrangler ha un fascino unico: è una fuoristrada incredibile, ha 4 posti, ed è decapottabile. Il tetto rigido si smonta in 4 pezzi e può finire nel bagagliaio, il quale non è niente male seppure non brillante rispetto alle dimensioni esterne.

A meno che non la si utilizzi in condizioni estreme non ha molto senso, ma questo vale per tutti i “giocattoli” per adulti, magari non necessari eppure terribilmente affascinanti, come un Patek Philippe con fasi lunari, il Barbecue Monster Grill Hydra 9000 di Antonio Basile, o il tavolo “Timeless” di Riva 1920.

Il prezzo della Wrangler, però, è decisamente più accessibile rispetto a questi oggetti, e se le chiedete di portarvi fuori dall’asfalto in condizioni difficili lo farà meglio di qualunque altra auto.

Il fatto che sia ibrida, poi, ne fa anche un’eccentrica auto da città a patto di non avere problemi con le sue dimensioni, specie quando si tratta di trovare un parcheggio. A meno che - e questo è molto poco politically correct - l’isola di traffico o il marciapiede non sia contemplati.

Il listino è di 76.300 euro, mentre per la Wrangler Sahara 4xe scende a 74.800 euro. La Wrangler Unlimited a benzina con il 2.0 4 cilindri turbo da 272 Cv parte invece da 54.500 euro nell’allestimento Sport.

Francesco Neri e Michele Neri