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Ferrari Purosangue: l'intervista ai suoi designer guidati da Flavio Manzoni

di Michele Neri
19-Apr-2023

All’ADI Design Museum di Milano, in occasione della Design Week, si è svolta la cerimonia di premiazione della Ferrari Purosangue, vincitrice del titolo Car Design Award nella categoria Production Cars.

Si tratta di una vettura che rompe gli schemi in Casa Ferrari: è la prima ad avere 4 porte e la carrozzeria rialzata.

Per l’occasione abbiamo intervistato il team di designer - guidato da Flavio Manzoni - da cui è nata la Purosangue: Mauro Silva (Lead 3D Surface modeler), Angelo Nivola (Head of Interior Design Ferrari), e Federico Acuto (Lead Exterior Designer della Purosangue).

Quali sono gli elementi che hanno determinato la vincita al Car Design Award della Purosangue?

Angelo Nivola: con la Purosangue siamo riusciti a combinare determinate proporzioni della vettura che preservano il DNA del marchio, nonostante la vettura sia diversa da quelle che abbiamo sempre avuto in gamma.
Ha proporzioni tipiche di una Ferrari con un’abitabilità mai vista prima su una vettura di Maranello, senza compromessi in termini di ergonomia e prestazioni. Si tratta di un prodotto unico nel suo genere che si distingue nella classe delle vetture a ruote alte.

Perché la Purosangue non è una SUV?

Federico Acuto: la maggior parte del lavoro è stato fatto sulle proporzioni. Abbiamo lavorato molto per realizzare una cabina molto compatta, dunque molto simile a quella degli altri modelli della gamma, e questo ci ha permesso di avere una proporzione dei muscoli che la rende unica nel suo genere, qualcosa che è strettamente legato al DNA Ferrari.

Andrea Militello: ha la tridimensionalità che la distingue dentro e fuori, dunque, rispetto all’approccio bidimensionale delle SUV, è stato ottenuto un prodotto completamente diverso, e questo nonostante le dimensioni non siano tipiche del marchio. 
Di base una Sport Utility ha un muso imponente e sezioni più alte, mentre la Purosangue ha un cofano filante. Inoltre la posizione di guida e la dinamica sono da berlinetta sportiva.

Cosa rende riconoscibile una Ferrari?

Angelo Nivola: quello che ci contraddistingue è l’unicità di ogni singola vettura. Tendenzialmente non puntiamo al family feeling, ovvero prendere determinate caratteristiche di linguaggio e di forma e applicarle su ogni vettura, ma è una questione di sensazioni date da proporzioni. 
Il bilanciamento di alcuni elementi, in armonia, compongono un oggetto che è facilmente riconoscibile. C’è qualcosa di intrinseco nell’oggetto che viene esaltato da alcuni passaggi delle superfici esterne.

Andrea Militello: c’è un grosso lavoro di interpretazione degli imput aerodinamici e tecnici, nonché un lavoro di simbiosi tra il nostro reparto e l’intera azienda che consente di tradurre in forma quello che è un target, perché ogni singolo imput tecnico venga reinterpretato nel miglior modo possibile. Tra l’altro in Ferrari i vincoli tecnici si possono mettere in discussione, sempre a vantaggio del prodotto.
Prendiamo la Ferrari Purosangue; se immaginassimo di sezionarla si noterebbe che non c’è alcuno spazio libero: è stato fatto un lavoro certosino ovunque per compattare il più possibile la vettura. La macchina è filante, muscolosa, ma con una marea di contenuti sottopelle.