L’Alfa Romeo Giulia è una delle auto più belle da guidare degli ultimi decenni. Il suo sviluppo è stato focalizzato sull’esperienza di guida, e i risultati sono strabilianti. Ho amato alla follia la Giulia Quadrifoglio, provata insieme alla Stelvio Quadrifoglio, ed ero quindi curioso di mettere le mani anche su una versione con motore diesel da 210 Cv. Adatta anche a chi cerca una berlina di medie dimensioni confortevole e parca nei consumi.
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Giulia Estrema: i dettagli che fanno la differenza |
Autobloccante meccanico e trazione Q4 |
La Giulia è sempre la Giulia, anche diesel |
Il prezzo della “Estrema” |
L’esemplare in questione si fregia del suffisso Estrema, che la rende un oggetto desiderabile per le sue caratteristiche estetiche e per i contenuti ispirati alla sportivissima Quadrifoglio.
E se è vero che la maggior parte degli automobilisti non interessati alle auto guarda quasi esclusivamente alle SUV di ogni segmento che dominano sul mercato, è altrettanto vero che gli appassionati si pregustano ogni dettaglio mentre configurano un’auto “da appassionati” quale è la Giulia.
Questa versione speciale monta cerchi in lega bruniti da 19 pollici e componenti in fibra di carbonio, come la calandra anteriore e le calotte degli specchietti retrovisori. Il badge “ESTREMA” di colore nero - tono su tono - ne identifica il modello. In genere non amo il nero sulle auto, ma su questa lo trovo irresistibile.
Gli interni si caratterizzano per i rivestimenti in pelle e Alcantara, impunture a vista di colore rosso sui sedili e sul volante, e uso fibra di carbonio su tunnel centrale e inserti nella plancia. La dotazione di serie è ricca, e include anche il potente impianto audio Harman Kardon con 14 altoparlanti. Il sistema multimediale, aggiornato con il restyling di metà ciclo di vita, si caratterizza per lo schermo touch da 8,8 pollici con widget configurabili: per farla breve si possono ordinare a piacimento le icone per accedere alle varie funzioni, un po’ come su uno smartphone.
L’Alfa Romeo Giulia Estrema monta un differenziale autobloccante meccanico al posteriore che non ha nemmeno la Quadrifoglio (dotata di un sistema elettronico con torque vectoring), e le sospensioni a controllo elettronico; dunque al celebre e decantato telaio “Giorgio” si aggiungono delle chicche che dovrebbero rendere entusiasmante l’esperienza di guida
Sul mercato italiano al momento c’è solo la versione a trazione integrale Q4, che di norma trasmette la coppia motrice all’asse posteriore e, quando serve, la fraziona fino a un massimo di 50:50. Il motore è un 4 cilindri da 2,2 litri che eroga 210 Cv e 470 Nm a 1.750 giri, abbinato a un cambio automatico ZF a 8 marce. Raggiunge i 235 km/h di velocità massima e impiega 6,8 secondi nell’accelerazione 0-100 km/h. E nel ciclo WLTP percorre la bellezza di 18,2 km/l.
In un periodo storico di caro carburante, la combo motore diesel e auto bella da guidare mi fa impazzire.
Mi piace l’idea di avere una ciclistica super, di quelle che ti fanno gioire quando sai che devi prendere l’auto, e allo stesso tempo sai che non devi svenarti dal benzinaio. La Giulia Estrema 2.2 TD, da questo punto di vista, è quanto di meglio si possa desiderare.
Rispetto alle versioni a benzina si sente un po’ di più di peso all’avantreno, e la modifica alle sospensioni anteriori per evitare l’affetto “saltellamento” in manovra, quando le ruote sono completamente girate, ha smorzato un po’ la precisione di guida. Tuttavia resta non solo la migliore nel suo segmento, ma una delle auto con lo sterzo più entusiasmante in assoluto: leggero, diretto, e dannatamente comunicativo.
Il 4 cilindri a gasolio non ha certo un allungo degno di nota - come tutti i diesel, d’altra parte - ma la valanga di coppia, l’assenza di turbolag e il cambio automatico rapidissimo bastano e avanzano per godersi le grandi doti di guida della Giulia Estrema. I grandi paddle ancorati al volante ricordano quelli delle migliori supercar - non certo quelli delle concorrenti - e nella modalità di guida Dynamic la risposta all’acceleratore è immediata, quasi brusca.
Il vero peccato veniale è l’assenza della versione a trazione posteriore Q2, disponibile su altri mercati, nonché l’impossibilità di disinserire il controllo della trazione e l’ESP: si può fare esclusivamente alla Quadrifoglio.
Sarà interesse di pochi, ma con un telaio così sarebbe una vera goduria. La trazione Q4, d’altra parte, non inficia l’inserimento in curva e allo stesso tempo rende l’auto stabile e sicura anche quando c’è poca aderenza.
La Giulia Estrema è anche perfetta da usare tutti i giorni, da soli in famiglia, perché lo spazio non manca, e sa coccolare i suoi passeggeri nei lunghi viaggi con un comfort di marcia degno delle migliori concorrenti tedesche.
Se l’occasione lo richiede le sospensioni possono essere rese rigide premendo un pulsante nel tunnel centrale, oppure morbide; e sono molto efficaci nel farti viaggiare liscio come l’olio. E poi c’è un’ottima insonorizzazione, dunque il sound del 4 cilindri diesel arriva molto ovattato nell’abitacolo.
La Giulia Estrema è la versione diesel top di gamma, proposta solo nella variante da 210 Cv e in listino a 68.400 euro. La Giulia 2.2 TD 210 Cv Veloce costa invece 62.400 euro, mentre la Ti, sempre da 210 Cv, ha un prezzo che parte da 60.400 euro. Lo stesso 2.2 TD viene proposto anche nelle varianti da 160 e 190 Cv.