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Test-drive

Ford Focus ST, la più cattiva delle hatchback

di Michele Neri
15-Dic-2020

Nel 2020 sentir parlare di compatte sportive da oltre 400 Cv non stupisce più. Forse siamo arrivati a dei livelli tali da non sorprenderci se una hothatch brucia lo 0-100 nello stesso tempo di una supercar, né se eguaglia il suo tempo sul giro in circuito.

La Ford Focus ST non raggiunge la soglia dei 300 Cv (si ferma a 280 Cv), né porta la sigla più affascinante dell’Ovale Blu: quella RS. Sarà dunque un gradino sotto le più agguerrite rivali, come la potente Honda Civic Type-R e la Renault Mégane RS?

ASPETTO SEMI-SOBRIO

Ok, la tinta Vulcanic Orange la fa apparire un’auto degna di entrare nel cast - automobilistico, s’intende - di Fast & Furious. Tuttavia le modifiche estetiche di questa versione sono simili quelle della linea ST Line abbinabile a una qualunque versione a benzina o diesel della Ford Focus. Una scelta più in linea con quella fatta da Volkswagen per la Golf GTI che con quella fatta da Honda per la estrosa Civic Type-R.

Anche perché la gamma ST è meno estrema di quella  RS, e a conferma di questo la Focus ST è disponibile anche con il motore diesel EcoBlue da 190 Cv.

Gli interni, invece, hanno un imprinting sportivo, soprattutto per i bellissimi sedili contenitivi firmati Recaro, un vero plus delle sportive marchiate Ford già nei lontani anni Ottanta, quando a montarli era la Sierra Coswort.

Come su tutte le compatte sportive, la plancia resta la stessa delle versioni standard, ma con alcuni dettagli specifici come la leva del cambio e il volante, cicciotto il giusto con cuciture a vista.

LA POTENZA NON È TUTTO

Sulla carta la Ford Focus ST non fa gola come tante altre concorrenti. Si dice che “le gare si vincono con la coppia, e si vendono con la potenza”. E da questo punto di vista, i 420 Nm della Focus sono tanta roba, se consideriamo che la più potente Type-R da 320 Cv si ferma a 400 Nm.

Aggiungerei anche che se le auto si vendono con la potenza (anche se in Italia non è esattamente così, per colpa del superbollo), per essere divertenti la potenza non basta.

Il motore della Focus ST è il 2.3 EcoBoost già montato sulla precedente Focus RS da 350 Cv e sulla Mustang da 291 Cv. Qui la potenza è contenuta a 280 Cv, ma vi assicuro che si sentono tutti. Anzi, tornando indietro con la memoria a quando avevo guidato la vecchia RS a trazione integrale, mi sembra che questa ST sia più reattiva e più aggressiva nell’erogazione.

I 420 Nm sono tanti, reattivi, presenti già a 2.000 giri. E soprattutto è stato eliminato quel fastidioso fenomeno chiamato turbolag, davvero accentuato sulla RS. Che tra l’altro tracannava benzina a dosi preoccupanti. Ecco i numeri per chi ama i dati oggettivi: 250 km/h di velocità massima e 5,7 secondi per lo 0-100.

La trazione anteriore è aiutata da un differenziale autobloccante elettronico (eLSD) e dal Torque Vectoring. Non è al top come il differenziale meccanico adottato dalla più piccola Fiesta ST, ma risulta comunque efficace. L’allungo è entusiasmante: non è uno di quei motori turbo che danno tutto subito e si spengono agli alti regimi.

LE PIACE GIOCARE

La risposta istantanea del motore e lo sterzo dannatamente preciso rendono la guida speciale su qualunque percorso, anche alle medie andature. Non c’è bisogno di andare sulla strada giusta  per gustarti la ciclistica della Focus ST, e questo è un bel complimento.

Tornando alle concorrenti, la più performante Civc Type-R richiede le alcune condizioni per potersi divertire, perché il motore ha bisogno di tempo per riempirsi i polmoni e spingere a più non posso (leggi turbolag), ama gli alti regimi (nemmeno fosse un aspirato), e il suo telaio è più stabile, incollato alla strada.

La Mégane R.S. è super maneggevole con quel posteriore sterzante, e questo la rende grandiosa nel misto stretto ma si ha sempre l’impressione che sia lei a condurre il gioco, quindi dà meno soddisfazione ai piloti più smaliziati.

La Focus ST, invece, è una Fiesta ST in grande, in una parola: spassosa.

Lo sterzo impressiona per quanto è diretto e il muso si butta in curva senza accenni di sottosterzo, se non quando si esagera con il gas in uscita; il differenziale elettronico fa il suo lavoro, ma non sempre riesce a contenere tanta esuberanza. Il posteriore, invece, è propenso a scivolare, e lo fa in modo progressivo, in base a quanto si è bruschi con lo sterzo.

VERDETTO

Pure appartenendo al gruppo delle meno potenti del segmento, la Ford Focus ST è una delle compatte sportive più coinvolgenti sul mercato. Insieme alla Hyundai i30N Performance (anche lei non delle più potenti, con i suoi 275 Cv), con la quale ha un carattere simile, è tra quelle più genuine e capaci di emozionare fin dalla prima curva.

In pista non avrà l’efficacia di una Civic Type-R né le sue prestazioni (e neppure la perfezione del suo cambio manuale), ma è più propensa a giocare, quindi a divertire anche alle andature meno esasperate.

L’aspetto non è speciale, ma con un colore sobrio è perfetta per chi preferisce l’understatement all’apparenza. Il comfort risente dell’assetto più rigido (troppo, nella modalità di guida “Race” e più che accettabile in quella “normale”), e delle reazioni allo sterzo quando ci si da dentro col gas; per il resto è come una normale Focus, pratica e spaziosa. Tra l’altro non è particolarmente assetata (sfiora, in media, i 12 km/l) e, considerate le offerte sul listino, si porta a casa con meno di 35.000 euro.

I PREZZI DELLA FORD FOCUS ST

Con il cambio manuale il prezzo è di 38.950 euro, con l’automatico a doppia frizione di 41.450 euro. C’è anche la Focus ST Ecoblue con motore turbodiesel da 190 CV e 400 Nm, in listino a 39.650 euro, nel caso si cercasse una compagna di viaggio brillante e allo stesso tempo sobria.